Il ministro per le politiche del mare e per il Sud Nello Musumeci è stato ospite della trasmissione AdKronos Live, in cui ha espresso una certa preoccupazione sulla tragedia di Ischia per quanto riguarda i soccorsi.
Il timore è legato al maltempo in arrivo secondo le previsioni meteorologiche e di conseguenza “Non è escluso che il perdurare della pioggia possa determinare nuovi smottamenti“. Di Conseguenza la Protezione Civile e la Prefettura di Napoli hanno ritenuto opportuno allargare il perimetro della zona rossa.
Ischia, per Musumeci si tratta di eventi destinati a ripetersi
Nel suo racconto circa la realtà quotidiana degli abitanti di Ischia, il ministro Musumeci racconta di aver incontrato una certa resistenza da parte di una fetta della popolazione. Il motivo? La paura di essere derubati e in generale la prospettiva poco rassicurante di vedere distrutta la propria abitazione, con i suoi oggetti e i suoi ricordi.
Ma l’ex governatore della Sicilia è chiaro, “dobbiamo restare particolarmente vigili“. I dati raccolti dai meteorologi parlano di 175 millimetri di pioggia caduti da venerdì notte a sabato notte, quando si è consumato il disastro intorno all’abitato di Casamicciola. Per Musumeci un fenomeno determinato dal cambiamento climatico e “un evento con il quale imparare a convivere“. Infine, una precisazione sulle affermazioni secondo le quali il 90% dell’Italia sarebbe a rischio idrogeologico: da un lato il ministro ricorda che “il rischio può essere basso, medio o alto“, dall’altro invita le istituzioni “a capire perché quello che doveva essere fatto non è stato fatto“.
Certamente il dossier Ischia dovrà essere affrontato prossimamente anche nel Consiglio dei Ministri (in programma giovedì), pur rivendicando il primo provvedimento da 2 milioni per sostenere i primi costi. Limitatamente all’iter da seguire, in parallelo con le ricerche dei dispersi, “si procederà a una ricognizione dei danni, a una verifica degli interventi immediati da seguire e si passa dalle parole ai fatti“. Una volta analizzata per intero la situazione sarà possibile fare anche una prima stima di quante risorse dovranno essere messe sul piatto.
Si attende di conoscere il nuovo commissario all’emergenza dopo il “no” a Calcaterra
A proposito del Piano di prevenzione contro i danni causati dal cambiamento climatico, Musumeci ricorda il dossier in mano al ministro dell’Energia Pichetto Fratin, con l’auspicio “che entro fine 2022 possa essere già operativo“. Da qui la palla passerà in mano a Comuni, Province e Regioni con la possibile istituzione di una cabina di vigilanza per chi non rispetterà i tempi di realizzazione degli interventi.
Per un commissario che potrebbe arrivare c’è chi invece è stato bocciato senza appello. E’ il caso di Simonetta Calcaterra, annunciata domenica dopo il cdm straordinario dallo stesso Musumeci ma non gradita al governatore campano De Luca. Il ministro ha corretto il tiro sostenendo che la nuova nomina dovrebbe arrivare entro 24 ore, a pesare sul parere negativo del presidente regionale è il suo curriculum: in breve, meglio una figura tecnica che giuridica (Calcaterra è viceprefetto e commissario straordinario del Comune di Casamicciola, da luglio senza una giunta). Domani il ministro terrà un’informativa in Senato dove potrebbe annunciare il suo sostituto, sempre che Palazzo Santa Lucia non imponga un nuovo vincolo.