Controlli antidroga a Trento. Sono proseguiti senza sosta i servizi condotti dai carabinieri della Compagnia di Trento, in collaborazione con la polizia Locale, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati inerenti allo spaccio di stupefacenti nelle principali piazze e parchi del centro, oltre che di alcuni Istituti scolastici superiori. Militari ed agenti in borghese, supportati da colleghi in divisa e dalla Stazione Mobile dei Carabinieri, tramite una serie mirata di attività di osservazione e pedinamenti – si legge nella nota dell’Arma- hanno avuto modo di controllare circa 150 persone, tra le quali ben 20 sono state trovate in possesso di sostanze di diverso tipo.

Controlli antidroga a Trento: tra i fermati otto sono minori

Tra le venti persone fermate nell’ambito dell’indagine condotta dalle forze dell’ordine, solo la metà sono originari del Trentino e, tra questi, otto sono minori, tra cui un quattordicenne. Tutti sono stati segnalati al Commissariato del Governo per detenzione per uso personale di stupefacenti (principalmente hashish e marijuana, anche se non è mancato il sequestro di un modico quantitativo di cocaina). Gli altri tre, rispettivamente di 22, 20 e 19 anni, tutti residenti in zona, sono stati invece denunciati all’Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di hashish e marijuana.

L’analisi sociale

L’indagine, come già emerso dai dati riportati nelle scorse settimane, si sta dimostrando efficace dal punto di vista dei risultati operativi, sebbene richieda una seria riflessione sulla diffusione e complessità del fenomeno del consumo di stupefacenti, soprattutto tra i più giovani e a prescindere dalla provenienza o estrazione sociale.

I giovani e le sostanze: consumi in continuo aumento

Secondo le ultime statistiche, aumenta sempre di più il consumo di droga tra i giovani. Non si tratta solo di oppiacei, ma anche di eroina, benzodiazepine e di altre sostanze che vengono mescolate con l’alcool o con gli psicofarmaci. In questa fascia di età sembra molto diffuso anche il cosiddetto policonsumo: droghe, bevande alcoliche, tabacco e così via. Analizzando i dati, nel 2021 erano circa 88.000 i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno ammesso di aver assunto almeno una volta droghe o sostanze: più o meno 1 su 3 tra quelli che andavano ancora a scuola. Le informazioni successive, però, sono ancora più allarmanti. Infatti l’età media si sta gradualmente abbassando, arrivando anche a 11-14 anni. L’uso e l’abuso di droga non si limitano ai teenager, ma interessano anche i bambini. Di 300.000 persone che contattano un centro ad hoc: tra esse, il 10% dei soggetti ha meno di 25 anni.

Prevenzione e sostegno in famiglia

Purtroppo il problema è che non esiste un vero e proprio sistema di prevenzione, e spesso i genitori non si accorgono nemmeno che i figli stanno facendo uso di stupefacenti che costano sempre meno e sono reperibili anche sul web (soprattutto da quando è iniziata la pandemia, e le attività online hanno preso maggiormente piede). I giovani trascorrono ore e ore su internet, e acquistano in men che non si dica la droga a poco prezzo. Il fattore scatenante della dipendenza del resto si differenzia in base al carattere, alla situazione, all’ambiente in cui il ragazzo vive. Per questo il sostegno della famiglia è un aspetto fondamentale stando a quanto riferito da molti psicologi e terapeuti: il consumo di droga tra i giovani può essere dovuto alla noia, alla curiosità, al desiderio di “evadere”. Fra le cause possibili ci sono le classiche liti familiari così come i contesti domestici più difficili e disagiati, gli insuccessi a scuola, le delusioni con i primi fidanzati. Tutte queste circostanze possono, da sole o sommate, essere i fattori che inducono all’assunzione di droghe e sostanze stupefacenti.