George Weah abbraccia il figlio e la rete impazzisce. Simbolo di un amore pulito tra un padre e la sua “creatura” che ormai è diventato un uomo ma anche un campione, simbolo d’amore in un mondiale come quello del Qatar in cui le polemiche e i commenti al vetriolo non sono mancati. Dalla querelle della fascia arcobaleno ai morti sul lavoro nella costruzione degli stadi, molto (e forse troppa) è stata l’energia negativa intorno a quello che dovrebbe essere uno dei momenti più intensi del calcio. Fuoriclasse in campo, l’ex attaccante del Milan segna un metaforico gol anche nel nostro immaginario collettivo di oggi.
George Weah abbraccia il figlio, cos’è accaduto
Un abbraccio tra padre e figlio, semplice ma d’impatto: ecco perché sul web questo video sta piacendo molto. L’ex campione del Milan, oggi Presidente della Liberia, all’inizio della partita tra Iran e Usa, ha stretto a sé a lungo il figlio Timothy Weah che gioca nella nazionale degli Usa. Una scena dolcissima fruibile dal profilo ufficiale della Fifa che commenta così:
“Momento papà orgoglioso.”
Tutto molto bello ma comunque sporcato da alcuni commenti polemici sul fatto che il figlio di Weah giochi per gli Stati Uniti. La questione è stata ricomposta da alcuni utenti della rete che hanno fatto notare che il 22enne abbia sì origini liberiane, ma anche che è nato a New York e che quindi ha tutti i diritti di giocare con la squadra che preferisce tra queste due nazionali.
Chi è il figlio di Timothy Weah
La biografia di Timothy Weah così recita:
“Nato a New York, il 20 febbraio del 2000, Timothy Weah è un calciatore della nazionale statunitense. Di origini liberiane, proprio come il padre George, la nuova stella del calcio a stelle e strisce ha deciso di giocare per gli Stati Uniti, avendo mosso i primi passi nel mondo del pallone proprio nelle scuole di New York. Dopo tre anni passati nei Blau-Weiss Gottschee, dove diventa un attaccante molto veloce, forte fisicamente e disciplinato tatticamente, tanto da aprire i paragoni con il padre, Timothy passa nel settore giovanile dei New York Red Bulls.
Nonostante questo salto in avanti, però, con il club newyorkese resta solo un anno e nel 2014 entra nell’academy del Paris Saint-Germain, dove esordisce tra i professionisti il 3 marzo 2018, nella partita di campionato vinta contro il Troyes. Nella stagione, seppur giocando solamente 6 partite, vince il triplate con i parigini, portandosi a casa campionato, coppa di lega e supercoppa. In virtù della sua giovane età, il suo club di proprietà decide di mandarlo, a gennaio 2019, in prestito al Celtic, in Scozia, per fargli trovare maggior minutaggio. Dopo i sei mesi in Gran Bretagna, nel giugno 2019, passa ufficialmente al Lille.
Con la sua nuova squadra, dopo un inizio a rilento, trova sempre più spazio, diventando un punto di riferimento dello stesso club e conquistandosi la convocazione con gli Stati Uniti al Mondiale di Qatar 2022. Il 21 novembre 2022 segna la sua prima rete nella Coppa del Mondo, firmando il gol del temporaneo 1-0 contro il Galles nella prima giornata della fase a gironi.”
Chissà che questo gesto possa passare al giovane calciatore qualcosa della forza e della grinta del padre che si aggiudicò nel 1995 il Pallone d’Oro e che, nel 1999, fu scelto dall’IFFHS come Calciatore africano del secolo. In aggiunta a questi traguardi raggiunse anche il Fifa Top Player diventando una piccola grande leggenda vivente di questo sport.
Ecco il video in cui George Weah abbraccia il figlio: