Che fine ha fatto il comandante Schettino. A dieci anni dal naufragio si conclude l’iter giudiziario di Francesco Schettino, ex comandante della nave Costa Concordia naufragata il 13 gennaio del 2012 al largo dell’isola del Giglio. Nei giorni scorsi infatti la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa dell’ufficiale contro la decisione della Corte d’Appello di Genova di non concedere la revisione del processo. Genova era competente in quanto Corte «gemella» di quella di Firenze, sede di merito del processo di secondo grado.

Intanto l’ex comandante è in semilibertà: di giorno lavora archiviando dati sulla strage di Ustica.

Che fine ha fatto il comandante Schettino: il naufragio

Nel naufragio morirono 32 persone tra cui una bambina. Francesco Schettino fu condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione; dopo averne scontati una parte, come prevede la legge, ha potuto ottenere la semilibertà, anche grazie alla condotta esemplare tenuta nel carcere di Rebibbia. I suoi avvocati hanno fatto di tutto per ottenere un nuovo processo, ma i loro sforzi sono stati vani. Lo scorso luglio anche la Corte europea per i diritti umani aveva respinto il ricorso di Schettino dichiarandolo irricevibile: la condanna del comandante non aveva violato i diritti e le libertà sanciti dalla Convenzione europea.

Le indagini

Il comandante Francesco Schettino venne arrestato subito e poi scarcerato. L’inchiesta della procura di Grosseto puntò ad accertare fatti, responsabilità, negligenze e omissioni. La versione fornita non convinse i magistrati e venne smentita dalla scatola nera e dalle registrazioni delle conversazioni in plancia di comando. Anche i testimoni raccontarono un’altra versione. Per Schettino l’accusa più infamante fu quella di aver abbandonato la nave, quella fuga sullo scoglio per mettersi in salvo con a bordo ancora tante, troppe vite da salvare.

La condanna

L’11 febbraio 2015 arrivò la sentenza: Schettino venne condannato a 16 anni e un mese di reclusione, la procura ne aveva chiesti 26. Condanna confermata dalla Corte d’Appello di Firenze. Nel maggio del 2017 arrivò la sentenza definitiva: la Corte di Cassazione confermò la condanna a 16 anni e un mese di reclusione per omicidio colposo plurimo, naufragio colposo e abbandono della nave. Oggi l’ex comandante Schettino sta scontando la sua pena nel carcere romano di Rebibbia, dove si è costituito subito dopo la sentenza della Suprema Corte. Sia Schettino, sia Costa Crociere sono stati condannati in solido al pagamento di risarcimenti ai parenti delle vittime, ai feriti e ai naufraghi, oltre che alle istituzioni, dopo che la Costa Crociere aveva già risarcito 2.623 passeggeri e 906 membri dell’equipaggio con 85 milioni di euro in totale.