Attacco terroristico Pakistan: almeno tre persone sono morte e altre 28 sono rimaste ferite, tra cui una quindicina di agenti, in seguito ad un’esplosione avvenuta nell’area di Baleli a Quetta, capoluogo della provincia sudoccidentale del Baluchistan, nei pressi di un veicolo delle forze di sicurezza locali. Stando a quanto ricostruito finora, i poliziotti stavano scortando alcuni vaccinatori contro la poliomielite, quando il loro mezzo sarebbe stato colpito da un attentato suicida, poi rivendicato dai talebani in Pakistan.

Attacco terroristico Pakistan: cosa è successo

La responsabilità dell’attacco sarebbe, in particolare, del gruppo Tehrik-e-Taliban Pakistan (Ttp), organizzazione terroristica talebana che opera sul territorio pakistano, che ha poi rivendicato l’aggressione, parlando, in un breve messaggio inviato alle più importanti agenzie di stampa internazionali dal portavoce Muhammad Khorasani, di un “attentato suicida”. Il kamikaze avrebbe colpito il veicolo delle forze di sicurezza locali, impegnate a fare da scorta a un gruppo di vaccinatori contro la poliomielite. Nel Paese è infatti in corso una massiccia campagna di vaccinazione antipolio, criticata dai talebani, che la ritengono “il cavallo di troia” ideato dall’Occidente per spiarli. 28 i feriti e tre le vittime dell’attacco: si tratterebbe di una donna, un agente e un bambino.

30 novembre 2022, immagini dell'attacco suicida in Pakistan (foto di Ansa)

30 novembre 2022, immagini dell’attacco suicida in Pakistan (foto di Ansa)

Il problema poliomielite nel Paese

La poliomielite è una malattia infettiva virale causata da tre diversi tipi di poliovirus (1,2,3), appartenenti al genere degli enterovirus, che invadono il sistema nervoso centrale e, nel giro di poche ore, distruggono le cellule neurali colpite, causando una paralisi che può diventare, nei casi più gravi, totale. Più comunenemente, ad essere colpiti sono i muscoli delle gambe, che perdono tono muscolare e diventano flaccide: una condizione nota, appunto, come “paralisi flaccida”. Ma l’infezione può anche estendersi a tutti gli arti, rendendo il malato tetraplegico. Nella forma più grave, quella bulbare, il virus paralizza i muscoli innervati dai nervi craniali, riducendo la capacità respiratoria, di ingestione e di parola.

Si tratta di una malattia a trasmissione oro-fecale, che si trasmette cioè attraverso il contatto con le feci e le urine dei soggetti malati o tramite l’ingestione di cibi e bevande contaminate. Per questo è maggiormente diffusa nei Paesi con condizioni igienico-sanitarie precarie, in cui gli impianti fognari non funzionano come dovrebbero e l’accesso all’acqua potabile è difficoltoso, e tra i bambini minori di cinque anni, anche se chiunque può contagiarsi, soprattutto considerando la velocità della catena di trasmissione. Non essendo curabile, la prevenzione tramite vaccinazione è essenziale.

È quello che si sta cercando di fare in Pakistan – dove i casi di poliomielite selvaggia sono aumentati sensibilmente nel 2022, colpendo oltre 20 bambini nella stessa area – e uno dei tre Paesi, insieme a Nigeria e Afghanistan, in cui la malattia è endemica e più difficile da eradicare. Già lo scorso giugno, il ministro della Salute federale Abdul Qadir Patel aveva quindi fatto sapere che era in atto una campagna di vaccinazione di massa dei bambini fino ai 10 anni di età con l’obiettivo di fermare la diffusione del virus. Scopo non semplice, vista la diffidenza mostrata dalla popolazione nei confronti del vaccino, soprattutto nelle aree più remote del Paese, ma necessario a proteggere gli oltre 39 milioni di bambini sotto i cinque anni che lo popolano.