Daniel Ricciardo sarà il pilota di riserva della Red Bull per il 2023, ma per un attimo ha accarezzato il sogno di andare in Mercedes. Lo rivela lo stesso pilota australiano a “In The Fast Lane”, il podcast ufficiale della Formula 1. Il pilota di Perth ha rivelato di aver avuto dei contatti con la casa della Stella, prima di decidere di tornare “a casa” alla Red Bull. Ricciardo ha disputato le ultime tre stagioni da titolare in McLaren, ma al termine della stagione 2022 ha ceduto il suo posto al connazionale Oscar Piastri. Non correrà la prossima stagione, a meno che non debba sostituire Max Verstappen o Sergio Perez per qualche motivo.
Daniel Ricciardo Mercedes: perché non è andata bene
Nel podcast, Ricciardo ha raccontato la sua frenetica ricerca di un posto in Formula 1, dopo che la McLaren gli aveva comunicato la sua intenzione di rescindere il contratto con un anno di anticipo. La Mercedes lo attrae da sempre, perché quando era pilota titolare a Milton Keynes aveva sempre sognato di battere la squadra che è il riferimento della F1 dell’era turbo ibrida. Ha provato a contattare Toto Wolff per un possibile ingresso in squadra, ma era disponibile solo il posto da terzo pilota. Nyck De Vries aveva appena firmato per Alpha Tauri, ed il posto era divenuto vacante. Lo stesso Wolff, interpellato ad Abu Dhabi, ha confermato di aver parlato con Ricciardo per un possibile accordo, ma dopo quegli incontri, non è venuto fuori nulla di concreto. A quel punto, a Daniel non è rimasto altro da fare che riallacciare i rapporti con Christian Horner, quello stesso team manager a cui aveva sbattuto la porta in faccia nel lontano 2018. Nel podcast, il pilota ha confessato di non avere ancora capito bene perché con Mercedes non sia andata bene.
Daniel Ricciardo Mercedes: con Red Bull mossa rischiosa
Niente Mercedes, dunque, per Daniel Ricciardo. E allora, il pilota di Perth ritorna all’ovile, anche se deve accontentarsi di essere una riserva. Il motivo non è tanto quello di sostituire uno dei titolari nel corso della prossima stagione, quanto di offrirsi come titolare. Spieghiamo meglio: che succede se Perez, per esempio, non convince più i vertici Red Bull? La promozione interna è sempre un’opzione preferibile all’interno delle strutture, e quindi entrarvi anche dalla porta di servizio da chance di passare alla porta principale. Ma c’è un fattore di rischio, di due tipi. Il primo è che la chiamata potrebbe non arrivare mai, perché i piani a Milton Keynes potrebbero essere diversi. In secondo luogo, Daniel deve accettare di stare fermo per un anno, cosa che inciderà, e non poco, sul suo stato di forma se e quando tornerà in pista. In Formula 1, il terzo pilota di fatto non corre, limitandosi a sessioni al simulatore.
Lo spauracchio di Perez
La scelta di Ricciardo di andare in Red Bull ha suscitato curiosità. Da parte dell’australiano, come detto, c’è la speranza di poter tornare titolare con una squadra di vertice, magari già nel 2024. Alcuni osservatori hanno visto nella mossa una sorta di avvertimento a Sergio Perez, attuale compagno di squadra del campione del mondo Max Verstappen. Tra l’olandese ed il messicano non sono mancati momenti di tensione, come il famoso incidente di Sergio a Montecarlo, o più di recente, l’ordine di scuderia ignorato da Max in Brasile. La domanda che è sorta è se questa coppia potrà reggere ancora a lungo. Per questo motivo, Red Bull ha preferito tutelarsi, prendendo un pilota veloce ed esperto che possa sostituire alla bisogna il pilota disubbidiente. Tornando alla Mercedes, il posto di terzo uomo sembra destinato a Mick Schumacher, escluso dalla Haas per il 2023. Guenther Steiner, team principal della squadra americana, ha ammesso di recente di aver parlato con Ricciardo, per un possibile accordo come pilota titolare.