Stanziati i fondi per il completamento della Metro C di Roma inseriti nella Legge di Bilancio.
Una notizia storica per Roma Capitale che attende da oltre vent’anni la realizzazione della sotterranea che collega il quadrante Est al Nord, attraversando il centro storico. A mettere una pietra miliare sull’opera tra le più costose d’Europa, il governo di Giorgia Meloni che ha inserito nella Manovra di bilancio 2,2 miliardi di euro. Fondi vitali per il completamento dei lavori di un’infrastruttura destinata a rivoluzionare la mobilità della Capitale e non solo in vista del Giubileo 2024 ma soprattutto per la candidatura a Expo 2030.
Per il completamento della tratta T2, la realizzazione della Tl e l’adeguamento contrattuale per maggiori costi della T3, la manovra, che ha avuto il via libera della Ragioneria di Stato e ieri anche la firma del Presidente della Repubblica Mattarella, autorizza una spesa di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025.
Nel dettaglio, come riportato dall’articolo 81 del testo presentato alle Camere, il governo stanzia, a crescere, 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, 200 milioni di euro per il 2028 e il 2029, 500 milioni, sempre per ogni anno, per il 2030 e il 2031 e infine 450 milioni per l’anno 2032.
Gli importi previsti, specifica il testo, costituiscono il limite massimo del concorso dello Stato per la tratta, ad eventuali maggiori costi provvederanno il Campidoglio e la Regione Lazio.
L’erogazione delle risorse, si legge ancora nel testo, è subordinata all’aggiornamento tempestivo e costante dei dati contenuti nei sistemi informativi della Ragioneria Generale dello Stato e al relativo riscontro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
I fondi ci sono, insomma, ma al commissario straordinario per la Metro C, l’architetta Maria Lucia Conti, il governo chiede un report dettagliato e costantemente aggiornato sull’andamento dei lavori.
Roma fondi Metro C: le parole del sindaco Gualtieri
Parole di ringraziamento sono arrivate dal sindaco Gualtieri, ieri a Parigi per la candidatura di Roma ad ospitare Expo2030:
“Ringrazio la Presidente del Consiglio Meloni per l’intervento che ha consentito di inserire nella legge di bilancio le risorse per il completamento della Metro C. È un’opera strategica per la Capitale e per il Paese, e indispensabile per potenziare il trasporto pubblico nel segno della mobilità sostenibile”.
Dal canto suo, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha ringraziato il Governo ma anche “il Sindaco Gualtieri per l’impegno e la determinazione con cui ha affrontato questa necessità per Roma. I fondi inseriti nella Legge di Bilancio consentiranno alla linea di arrivare fino a Farnesina, e quindi di poter lavorare per i prossimi anni con la certezza dei finanziamenti sulle tratte T2 e T1”.
Una storia lunga e tormentata quella della linea C, la terza della metropolitana romana, cominciata con una prima programmazione negli anni Novanta e l’apertura dei cantieri per i rilievi archeologici nel 2006.
La prima tratta (Pantano – Centocelle) fu inaugurata dal sindaco Ignazio Marino nel 2014; la seconda fino a San Giovanni nel 2018 da Virginia Raggi. Progetto e cantieri aperti dai sindaci precedenti, Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Gianni Alemanno. Oltre vent’anni e cinque sindaci insomma per una linea che ad oggi conta 22 fermate e un flusso passeggeri annuo che in pre-pandemia (2019) ha superato i 18 milioni.
Gli esponenti di Fratelli d’Italia sottolineano come questo importante stanziamento sia una conferma dell’attenzione del governo Meloni verso la Capitale; quelli della Lega attribuiscono il via libera in Consiglio dei Ministri al leader Matteo Salvini.
Sorrisi, a denti stretti invece, nel centrosinistra dove si “ringrazia il sindaco Gualtieri per l’impegno e la determinazione” e “bene il governo che ha stanziato i fondi”.
Al di là della bandiera politica, il completamento della linea C della metropolitana rappresenta per la Capitale un passo fondamentale verso una modernizzazione del sistema trasporti non più procrastinabile e un tassello decisivo per ogni tipo di politica restrittiva del traffico privato che, ancora oggi, non offre concrete alternative.