Obbligo vaccinale Corte Costituzionale. È attesa per oggi la sentenza della Consulta, chiamata ad esprimersi circa la costituzionalità dei decreti emessi dall’ex premier Mario Draghi che prevedevano l’obbligo di vaccinarsi per il personale sanitario. Il mondo dei no vax ci spera, anche se l’esito dovrebbe giocare in loro sfavore; intanto la Lega punta a congelare fino al 30 giugno 2023 le multe previste per gli over 50 non in regola con gli adempimenti vaccinali.
Obbligo vaccinale Corte Costituzionale: oggi l’udienza della Consulta
Sono 11 le ordinanze con cui 5 uffici giudiziari hanno sollevato dubbi sulla costituzionalità dell’obbligo vaccinale e delle relative sanzioni nei confronti del personale sanitario, che oggi approdano in udienza pubblica alla Consulta con una quarantina di difensori, tra operatori sanitari e professori, che hanno rifiutato di vaccinarsi e tre avvocati di Stato, Enrico De Giovanni, Federico Basilica e Beatrice Gaia Fiduccia, a sostegno del governo Draghi “incriminato” dai ricorsi per aver varato dei decreti di dubbia costituzionalità. Ma la decisione che ci si aspetta da parte della Corte, rappresentata dai giudici costituzionali e relatori Augusto Barbera, Stefano Petitti e Filippo Patroni Griffi, è un “no”: sul filo della sua precedente giurisprudenza, la Consulta potrebbe infatti ribadire che, date alcune condizioni, l’obbligo del vaccino è legittimo e quindi costituzionale.
Una pronuncia che in questo caso sarebbe in controtendenza rispetto alla decisione dell’attuale esecutivo di anticipare di due mesi, dal 31 dicembre al 31 ottobre, il rientro dei medici no vax sospesi. Le condizioni poste in essere dalla Corte costituzionale e che rendono l’obbligo legittimo sono tre: il vaccino deve giovare alla salute del singolo e della collettività, gli “eventi avversi” non devono superare la normale tollerabilità e deve essere previsto un equo indennizzo nel caso in cui si verifichino dei danni in seguito alla vaccinazione. Alla luce di questi principi guida, una delle 11 ordinanze, quella che arriva dal Tar della Lombardia e che affronta il caso di una psicologa sospesa dal suo stesso ordine professionale per non essersi vaccinata, nonostante lavorasse da casa, potrebbe essere condivisa dai giudici.
Intanto la Lega torna sulla questione multe per i no vax, con un’ipotesi congelamento
Il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo e quella in Commissione Giustizia, Erika Stefani, hanno firmato un emendamento al decreto legge contro i Rave party che prevede la proroga del pagamento delle sanzioni per i no vax al 30 giugno 2023. Una previsione che si voleva già inserire nel decreto Aiuti ter e poi quater e che invece, alla fine, era stata rinviata. Critiche le opposizioni, che chiedono al Governo di dare parere negativo alla proposta.
“Non bastava un sottosegretario alla salute che non si fida dei vaccini, non era sufficiente aver anticipato il rientro in corsia dei sanitari non vaccinati: a confermare il pericoloso revisionismo di questa maggioranza sul tema Covid ecco che arriva la sanatoria per quanti (una esigua minoranza di italiani) non hanno ottemperato all’obbligo vaccinale. La Lega impegna al Senato la firma del suo capogruppo per chiedere la sospensione delle sanzioni fino al 30 giugno 2023. Era ciò che si vociferava da tempo – e che la presidente Meloni aveva smentito – che adesso si concretizza in un emendamento al dl rave party. Un pessimo segnale e un insulto a quanti si sono responsabilmente sottoposti alla campagna vaccinale: ci aspettiamo dal ministro della Salute un sussulto pro-scienza e vogliamo sperare che arrivi il parere negativo del governo”, ha commentato in una nota Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.
La sanzione da 100 euro, introdotta a inizio 2022 per sostenere e rilanciare la campagna vaccinale, riguarda gli over 50 che dall’8 gennaio scorso fino al 15 giugno non si sono vaccinati, ma anche il personale docente e le forze dell’ordine che, entro la stessa data, non hanno concluso il ciclo di vaccinazione primaria (due dosi) e il richiamo (dose booster) entro i termini di validità del Green Pass. Si parla di poco meno di due milioni di italiani, che tra aprile e agosto hanno già ricevuto le Comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio (Caps). L’invio della cartella di riscossione è previsto entro 180 giorni. Dunque, in assenza di un provvedimento di sospensione, l’Agenzia delle Entrate dovebbe cominciare a spedire le multe a breve.