La Rocca abbaziale di Subiaco verrà donata al comune per la presentazione del progetto di restauro. Un evento importante che vede il passaggio di un bene monumentale ecclesiastico alla comunità civile per consentirne il mantenimento e la riqualificazione. La cerimonia, prevista oggi alle 10, vedrà la partecipazione Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il Ministro del Turismo Daniela Santanchè. Sarà presente anche S.E. Don Mauro Meacci, abate ordinario dell’Abbazia Territoriale di Subiaco e il sindaco ella città Domenico Petrini che in un comunicato istituzionale ha dichiarato:

“Questa donazione sancisce l’inizio di una nuova stagione per la Rocca Abbaziale e la città tutta. Subiaco torna ad essere protagonista della storia come ha fatto nel corso dei secoli: sarà la città di Benedetto, la culla del primo libro stampato ma anche la città della Rocca Abbaziale, riacquistando con orgoglio quell’importanza di respiro nazionale che la storia stessa le ha consegnato”

La Rocca Abbaziale di Subiaco, cos’è

Nota anche come Rocca dei Borgia, il nucleo più antico della struttura risale alla metà dell’undicesimo secolo. La torre invece venne fatta edificare intorno alla metà del ‘400 da Rodrigo Borgia. Dai suoi giardini è possibile ammirare un panorama unico sulla Valle dell’Aniene, mentre gli appartamenti all’interno del palazzo settecentesco, commissionato da Giovannangelo Braschi, contengono affreschi e decorazioni di grande valore artistico. La Rocca non è soltanto architettura e arte. È il racconto dell’ultimo millennio di storia di Subiaco e del territorio circostante: del suo sviluppo urbanistico e sociale, della gestione del potere amministrativo ma anche di quello ecclesiastico, In questo luogo nacque e visse per alcuni anni Lucrezia Borgia, figlia appunto di papa Borgia, Alessandro VI per la Chiesa Cattolica. Il piccolo borgo laziale è indubbiamente già famoso per la presenza dei resti dell’antica villa di Nerone e soprattutto dei monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica: quì grazie al lavoro dei monaci venne stampato il primo libro, dando avvio alla produzione della carta che rese il piccolo borgo laziale un polo industriale di notevole importanza.

Il lungo iter burocratico e il progetto di restauro

La consegna della Rocca Abbaziale al comune di Subiaco arriva dopo un lungo iter burocratico che, nel mentre, aveva costretto il sindaco della città a chiudere l’accesso al monumento storico a causa dei ripetuti crolli e cedimenti. Nel 2021 già l’allora capogruppo alla Camera dei Deputati Francesco Lollobrigida – nipote dell’attrice Gina Lollobrigida, nata proprio a Subiaco e cittadina onoraria del borgo laziale – propose un emendamento alla finanziaria 2022 a sua firma per garantire una stagione di investimenti per il mantenimento della struttura, suscitando aspre polemiche proprio a causa di questa sua vicinanza emotiva e culturale. L’occasione vedrà la presentazione del progetto dettagliato di restauro curato dal Ministero della Cultura e la Soprintendenza delle belle Arti. A tal proposito il Ministro della cultura Sangiuliano a margine dell’evento ha dichiarato:

“L’identità culturale e comunitaria italiana è soprattutto un’identità cristiana. Sono state le abbazie a salvaguardare il pensiero greco-romano, trasmettendolo poi a noi contemporanei. La nostra identità nazionale è impregnata di quella cristiana. Lo fanno ben comprendere Leopardi, Manzoni e soprattutto Benedetto Croce nel suo celebre saggio ‘Perché non possiamo non dirci cristiani’. Pertanto, abbiamo il dovere di tutelare questi luoghi e di renderli fruibili: Subiaco e la Rocca Abbaziale devono diventare un polo culturale oltre che spirituale. Con il mio mandato, la cultura, sempre nel rispetto delle prerogative dello Stato e della Costituzione, torna ad essere anche cultura religiosa”.

Una svolta importante che dimostra non solo la generosità della comunità monastica, ma anche la volontà delle amministrazioni di mettere a disposizione dei cittadini uno dei simboli identitari della comunità sublacense.