Solamente il 29% delle aziende agricole europee è gestito da donne. Un dato sconfortante che in Italia arriva al 31,5%: il nostro Paese è, secondo gli ultimi dati Eurostat, al quarto posto in Europa, dopo i Paesi Baltici e la Romania. Qualche settimana fa l’Onorevole Camilla Laureti, europarlamentare del Partito Democratico ha posto l’accento su questa tematica che interessa, non solo le aziende agricole ma qualsiasi posto di lavoro in Italia: ai vertici delle aziende infatti sono ancora molto poche le donne che occupano posti di prestigio, sorpassate troppo spesso da uomini. L’On. Laureti è intervenuta su Radio Cusano Campus nella trasmissione “Che Musica Maestro” con Arianna Caramanti e Lele Martinelli per parlare di questa tematica.

Cosa occorre fare per cambiare rotta

Gender gap lavoro donne. L’On. Laureti ai microfoni di Radio Cusano dichiara quanto espresso nel convegno “Agricoltura, sostantivo femminile” tenutosi nella città di Terni: “I dati dimostrano che esiste una situazione di svantaggio delle donne in agricoltura, soprattutto in zone rurali remote: donne, aree interne e agricoltura sostenibile hanno in comune la mancata rappresentazione della loro forza, delle loro qualità così come dei loro problemi e degli ostacoli che si frappongono alla loro valorizzazione. Oggi siamo nella condizione di poter cambiare questa situazione: c’è un forte impegno europeo nella chiusura del gender gap e nel rilancio dell’agricoltura come protagonista dell’economia e della transizione ecologica. L’attività agricola produce oggi l’11% delle emissioni di gas serra: il percorso verso l’agroecologia, così come disegnato dalle Strategie Farm to Fork e Biodiversità, punta alla rinascita delle aree rurali interne, alla trasformazione dell’agricoltura in una attività di contrasto alla crisi climatica e di valorizzazione delle donne proprio come fattore della necessaria innovazione sociale. Per quanto riguarda la politica italiana, è vero che ancora non sono state fatte manovre ad hoc per rilanciare il lavoro nel settore agricoltura per le donne ma credo che sia ancora troppo presto per giudicare l’operato del governo Meloni appena formato: diamo tempo al tempo e vedremo se qualcosa sotto questo punto di vista ma che sotto altri, cambierà!”

Il ruolo dell’Europa per una maggiore parità tra uomo e donna

“Come si risolve questo problema? Se potessimo dare una risposta secca vorrebbe dire di star andando nel verso giusto ma così non è, c’è ancora molto su cui lavorare per sconfiggere il gender gap e pensando all’Italia questo è un problema centrale: le donne infatti non si occupano solo del lavoro ma anche della gestione della casa e dei figli. Speriamo che con questo governo non si tolga l’attenzione alle politiche relative alla parità di genere, dall’Europa vigileremo per far sì di provare a cambiare le cose anche in questo senso e portare ad esempio la paternità obbligatoria allo stesso periodo della maternità in modo tale da superare gli scogli di genere sul lavoro.”