Cosa rischia la Juve con falso in bilancio? Dopo il caos della giornata di ieri, 28 novembre 2022, che ha travolto la società bianconera con le dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il cda bianconero, la sensazione è che la Vecchia Signora sarà chiamata a difendersi dalla giustizia sportiva (e non?).
Che cosa rischia dunque il club più titolato d’Italia? Facciamo chiarezza: da diverse ore la Procura federale è in possesso degli atti relativi alla chiusura dell’inchiesta Prisma avviata dalla Procura di Torino.
Chiamato a studiare le carte è il procuratore Giuseppe Chinè anche se, va ricordato, per il caso plusvalenze la Corte Federale d’Appello a maggio aveva prosciolto gli undici club e le 61 persone coinvolte. Tra loro dirigenti (o ex) e amministratori come Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene.
Cosa rischia la Juve con falso in bilancio? Dalla multa alla penalizzazione
I tifosi bianconeri (ma anche gli haters più acerrimi della Vecchia Signora) si stanno chiedendo in queste ore cosa rischia la Juve con falso in bilancio.
Finora, come detto, le accuse per il caso plusvalenze si erano sgonfiate e qualche mese fa la Juve e i suoi uomini di vertice erano stati prosciolti. La procura della Figc, però, sulla base degli ultimi documenti arrivati da Torino, ha aperto un nuovo procedimento sulla parte relativa agli accordi con i giocatori per l’integrazione degli stipendi.
Le indagini sono focalizzate sull’articolo 31 del codice di giustizia sportiva che riguarda le violazioni in materia gestionale ed economica. Le sanzioni, in caso di violazione, vanno dalla multa all’inibizione dei dirigenti, fino ai punti di penalizzazione.
Solo se venisse provata la falsificazione dei documenti contabili al fine di ottenere l’iscrizione al campionato la pena massima prevista dal codice sarebbe l’esclusione dalla competizione (ossia la Serie A) o addirittura la retrocessione.
Stando ai rilievi effettuati dalla Procura e dalla Consob sui conti della società bianconera, non si arriverebbe allo scenario più grave (quello della Serie B per intenderci). Questo grazie anche ai 700 milioni di euro di aumento di capitale degli ultimi tre anni.
Juve inchiesta plusvalenze
Il procuratore Chinè, chiamato a valutare la documentazione, dovrà valutare se esistono gli estremi per la procedura di revoca della sentenza della Corte Federale d’Appello e la riapertura delle indagini: ciò potrà avvenire nel caso in cui emergano intercettazioni che evidenzino un illecito (molti ricorderanno il precedente del Chievo o del Cesena, uniche società penalizzate tra quelle coinvolte in processi sulle plusvalenze).
In tal caso il processo verrebbe riaperto davanti alla Corte Federale. Un discorso a parte va poi fatto per il filone relativo alla carta Ronaldo e per gli stipendi sospesi durante il Covid ma poi fittiziamente corrisposti agli atleti. In questo caso, secondo l’art 31 del codice di giustizia sportiva, che regola le violazioni in materia gestionale ed economica, le sanzioni sono diverse e variano in base alla gravità dei fatti.
Punti penalizzazione, la Serie B è possibile?
La più lieve delle penalizzazioni è pecuniaria: si tratta di un’ammenda con diffida nei casi di mancata produzione, alterazione o falsificazione materiale ed ideologica anche parziale dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva e Covisoc.
Nel caso, però, in cui la società, mediante la falsificazione dei documenti contabili, avesse cercato di ottenere l’iscrizione al campionato, la punizione è assai più severa: si va dalla penalizzazione di punti alla retrocessione all’ultimo posto della classifica fino all’esclusione dal campionato di competenza con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad uno dei campionati di categoria inferiore. In sostanza retrocessione in Serie B, come nel 2006 con lo scandalo Calciopoli.
Quale futuro sportivo? Elkann conferma Allegri
Intanto John Elkann, attraverso una nota ufficiale di Exor, holding che controlla i marchi sportivi Ferrari e Juventus, ha fatto sapere che Massimiliano Allegri rimane il punto fermo della Juve del futuro.
L’allenatore livornese, legatissimo ad Agnelli, ha subito replicato all’attestato di stima di Elkan: “È sempre molto positivo sentire la vicinanza degli azionisti e quindi ringrazio John Elkann per queste parole. In questi anni di lavoro, passione e vittorie, ho sempre potuto contare sul sostegno di Andrea Agnelli, al quale mi lega un rapporto di amicizia, che non si interromperà con la fine della sua presidenza. Sono figure di riferimento per il mondo bianconero che deve rimanere concentrato sul lavoro quotidiano in campo per ottenere i risultati che tutti vogliamo“.
Una cosa è certa: la Juve è chiamata ad una doppia sfida e dovrà difendersi dagli attacchi dentro e fuori dal campo di gioco.