Dalla Nigeria alle Canarie: tre migranti hanno viaggiato per 11 giorni aggrappati al timone della petroliera. I tre, salvati dal Servizio di soccorso marittimo spagnolo, si erano nascosti in un piccolo spazio sotto la poppa, proprio dove il timone si inserisce nella nave Alithini II.
Migranti, sopravvivono 11 giorni in mare aggrappati sul fondo della petroliera
Erano disposti a tutto, anche rischiare la vita, pur di scappare dal loro Paese e trovare asilo in Europa. Tre migranti sono stati salvati dalla Guardia costiera spagnola dopo che hanno raggiunto le isole Canarie rimanendo in equilibrio per undici giorni sul timone di una petroliera. La nave era partita il 17 novembre dal porto di Lagos, in Nigeria, ed era arrivata a Las Palmas dopo un viaggio di 2.700 miglia nautiche, circa 5.000 chilometri.
Nella fotografia scattata dalla guardia di costiera si vedono perfettamente tre uomini seduti uno di fianco all’altro, a meno di un metro di distanza dall’acqua.
I tre sono stati portati sull’Isola dell’arcipelago e condotti poi in ospedale per le verifiche sanitarie del caso e qui curati per una disidratazione e ipotermia, ma non sembra abbiano subito gravi conseguenze.
Non si tratta di una pratica innovativa. Negli ultimi anni, migliaia di migranti e rifugiati provenienti dall’Africa settentrionale e occidentale hanno raggiunto le Isole Canarie in modo irregolare. Solo nel porto di Las Palmas de Gran Canaria ci sono stati sei precedenti negli ultimi quattro anni.
Nei primi cinque mesi di quest’anno gli sbarchi sono aumentati del 51% rispetto all’anno precedente. Si tratta sempre di viaggi lunghi, pericolosi e mortali.
Come ha dichiarato la responsabile del centro di soccorso marittimo di Las Palmas, si tratta di un luogo “non certo adatto ad ospitare persone in mare aperto, dove i migranti hanno corso il rischio di morire per disidratazione, annegamento o ipotermia. Soprattutto è un luogo che quasi sempre è pieno d’acqua di mare“.