Nella Manovra bolinata quest’oggi dalla Ragioneria di Stato, il governo ha mantenuto le promesse riguardanti al denaro contante: nel testo di quasi 200 articoli rimangono infatti sia le questioni relative all’innalzamento del tetto al contante per le transazioni quanto il limite minimo per i pagamenti con carta di credito. Il Codacons però non ci stà.

Manovra, Codacons: “Consumatori costretti al contante”

Parla di una manovra che costringerà all’uso della cartamoneta l’avvocato Valeria Graziusi, del Codacons, che si esprime criticamente contro la Legge di Bilancio:

I consumatori con questa manovra dovranno per forza fare ricorso alla fine all’uso del contante anche quando magari sarebbero disponibili a pagare con carte di credito, così come si fa in tutto il resto d’Europa dove anche un caffè viene pagato con la carta. È un provvedimento che va a intaccare la tasca dei consumatori, costretti a prelevare per effettuare i pagamenti in contanti.

“Cancellati 8 anni di lotte per i consumatori”

Per il presidente dell’associazione Carlo Rienzi, “Con tale decisione il Governo annulla in un solo colpo una storica battaglia del Codacons durata ben 8 anni e che aveva portato lo scorso giugno all’introduzione di sanzioni verso gli esercenti che rifiutavano ai clienti i pagamenti elettronici. Il vero problema – per il presidente Rienzi – non è la soglia dei 60 euro, ma l’eliminazione delle sanzioni nei confronti dei commercianti che non accetteranno bancomat e carte di credito. Come Codacons sulla manovra, “noi abbiamo sempre combattuto – prosegue l’avvocato Valeria Graziusi – per avere la possibilità di pagare anche piccole somme attraverso la carta di credito, facendo comodamente shopping senza dover ricorrere al prelievo e al pagamento il contante”:

Il pagamento cash, oltre ad essere ormai scomodissimo, inoltre va a favorire quelle persone che già da prima, e un po’ furbescamente, inventavano scuse per ricevere esclusivamente pagamenti in contanti. Si tratta di un ritorno al passato che ci appare abbastanza fuori luogo.

Di certo la questione è destinata ad alimentare il dibattito politico, soprattutto alla luce delle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, fra le priorità della Repubblica Italiana, ha puntato l’attenzione anche sulla lotta all’evasione fiscale.