Il mondiale di André Onana, portiere dell’Inter, è ufficialmente finito. Una frattura insanabile, quella tra il giocatore e lo staff tecnico della Nazionale del Camerun, che lo ha costretto a fare i bagagli e lasciare immediatamente Qatar. Tornando a casa, Onana, si è sfogato sui suoi canali social non nascondendo una certa amarezza:

Mi sono sempre comportato nella maniera appropriata per guidare la squadra al successo. Voglio esprimere il mio affetto per il mio Paese e per la mia Nazionale. Non mi è stato permesso di scendere in campo per aiutare il Camerun, come faccio sempre, per raggiungere l’obiettivo. Ho fatto tutti gli sforzi e messo tutta l’energia per trovare delle soluzioni alla situazione che un giocatore spesso sperimenta, ma non c’è stata volontà dall’altra parte. Certe cose sono difficili da digerire. Comunque, rispetto sempre e supporto le decisioni delle persone incaricate per portare al successo la squadra e il Paese.

Onana, ribadita la frustrazione, si è detto comunque pronto ad essere il primo tifoso della sua nazionale. Lo ha affermato in seno al post diffuso su Instagram:

Mando tutta la mia forza ai miei compagni di squadra perché abbiamo dimostrato che siamo capaci di andare molto lontano in questa competizione. i valori che io promuovo come persona e giocatore sono quelli che mi identificano e che la mia famiglia mi ha insegnato da quando sono un bambino. Rappresentare il Camerun è sempre stato un privilegio. Il Paese per prima cosa e per sempre.

Onana lascia il Mondiale, cosa è successo

Onana non proseguirà, dunque, la sua esperienza in Qatar. Lasciando, gioco forza, la difesa dei pali del suo Camerun. Ma cosa c’è alla base di una decisione così pesante quando siamo al giro di boa della lotta al superamento dei gironi? Uno screzio con il ct Rigobert Song sarebbe stato il motivo scatenante. Un litigio da cui non c’è stato verso di trovare una pacificazione.

Sui dettagli dello scontro non ci sono certezze. Dai rumors che emergono potrebbero essere dettagli tattici: ad Onana, infatti, sarebbe stato richiesto un metodo di difesa dei pali più tradizionale, rispetto alla libertà fuori area (uscite a centrocampo contro la Svizzera) e al frequente gioco con i piedi che lo caratterizzano, evitando di correre rischi e restare in porta. Polso duro di Onana che non ha ammesso retromarce. Il muro dell’estremo difensore ha reso irrecuperabile la situazione e, nonostante la mediazione dell’ex interista Samuel Eto’o, la decisione dell’allenatore camerunense è diventata irrevocabile.