Si è svolta quest’oggi a Parigi la terza Assemblea del BIE (Bureau International des Expositions), la principale organizzazione intergovernativa che gestisce gli Eventi Internazionali: tra questi anche l’Expo, l’Esposizione Universale, con la città di Roma che si è candidata ufficialmente a ospitare l’edizione del 2030.

Per il momento c’è una sola contendente, vale a dire la città ucraina di Odessa, divenuta celebre purtroppo per i bombardamenti subiti durante la guerra. L’Expo, la più grande manifestazione mondiale della cultura, si tiene ogni cinque anni: l’ultima edizione si è svolta a Dubai, negli Emirati Arabi, lo scorso anno ma è ancora fresco il ricordo dell’Expo 2015 di Milano.

Roma Expo 2030, per ora bagarre a due con l’ucraina Odessa

Dopo Milano potrebbe toccare a Roma ospitare l’Expo, con la città eterna che ha presentato la sua candidatura per aggiudicarsi l’edizione 2030 della kermesse internazionale. Il titolo del progetto è “Persone e Territori”.

A Parigi era infatti presente il Comitato Promotore Roma Expo 2030, coadiuvato dagli endorsement del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del ministro degli Esteri (romano) Antonio Tajani, in videocollegamento da Bucarest dove è in corso la riunione Nato.

Partendo proprio dall’ex coordinatore di Forza Italia, Tajani ha dichiarato che “il governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare l’Expo del 2030“, sottolineando che “il progetto mira ad affrontare le sfide più urgenti come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la sostenibilità, l’inclusività e l’innovazione“. Impossibile non far leva poi sulla location, “un arazzo unico di storia, natura e cultura, dove le persone hanno vissuto insieme unite dai valori della libertà, dell’unione e dell’inclusione“.

Nell’intermezzo ha parlato anche Giampero Massolo, presidente del Comitato Promotore, il quale ha quantificato in 50 miliardi di euro l’indotto a livello di investimenti e ricavi.

La palla è passata poi al sindaco Gualtieri, presente fisicamente a Parigi. Il suo speech si è focalizzato sia sul contesto “fortemente radicato in città” che sulla portata “universale, accogliente e inclusiva” sul mondo odierno e moderno. A ciò si affianca l’impegno “verso la pace, l’inclusione, la sostenibilità, la dignità e i diritti di ogni essere umano, e la loro determinazione a lottare contro ogni forma di discriminazione“, temi di strettissima attualità che vanno “connessi in una rete globale.

Secco “no” dal Codacons: “Candidatura paradossale”

Non tutti però sembrano essere particolarmente entusiasti della candidatura capitolina. Un parere estremamente contrario arriva dal Codacons, la principale associazione dei consumatori italiani. A esprimerlo è il presidente Carlo Rienzi, che alla bellezza della città eterna contrappone le criticità “numerose e gravi” che rendono “paradossale candidare Roma a Expo 2030“.

Poi la lunga lista di problemi che affliggono la capitale secondo Rienzi, “dalle buche stradali alla raccolta dei rifiuti, passando per il traffico caotico e le note falle del trasporto pubblico romano“. Problematiche “croniche e irrisolte” secondo il leader del Codacons, a cui il sindaco Gualtieri ha risposto “con tante chiacchiere e pochi fatti concreti”. Azioni che il Codacons intraprenderà scrivendo una lettera direttamente al Bie in opposizione alla candidatura di Roma per la prossima Esposizione Universale.