La Manovra 2023 continua a far discutere. Oggi è la volta di Walter Ricciardi (capo del Mission Board for Cancer europeo e docente di Igiene all’Università Cattolica) che mette in dubbio l’efficienza del piano nei confronti della sanità pubblica.
Manovra 2023, Ricciardi: “Non crea condizioni di lavoro adeguate”
A margine del convegno ‘Dalla prevenzione dei tumori all’importanza della diagnosi e del trattamento precoce’, organizzato oggi a Roma nella sede della Regione Lazio, Ricciardi ha dichiarato:
La Manovra è assolutamente insufficiente per la sanità pubblica. Abbiamo calcolato che ci vogliono almeno 6 miliardi l’anno fino al 2026. Senza questi soldi non si garantisce neanche la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale. Quello che è stato stanziato quest’anno a stento copre l’aumento della bolletta energetica degli ospedali, ma di fatto non crea condizioni di lavoro adeguate.
Alla domanda se il ministro della Salute Orazio Schillaci saprà battersi per un aumento dei fondi per la sanità, risponde:
E’ una persona di grandissimo valore, spero che riesca. Tutti i ministri della Salute si sono trovati in grande difficoltà con le risorse economiche. Va detto che con la pandemia e il ministro Speranza il fondo per la sanità è aumentato di 10 miliardi. E’ chiaro che è stata una risposta alla pandemia, ma il compito tocca al Governo nella sua interezza. Devono capire che il Ssn è la più grande opera pubblica del Paese. Nel momento in cui viene a cessare manca argine contro la malattia.
“Bisogna garantire il Servizio Sanitario Nazionale”
Secondo il professor Ricciardi, il governo Meloni deve trovare 6 miliardi per il 2023, “il minimo per garantire la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale.” E aggiunge:
Devono essere usati per migliorare le condizioni di lavoro, per sveltire le liste d’attesa, per garantire che nei pronto soccorso non si perdano giornate intere e non si sappia come si esce. Ogni euro in meno significa che non c’è adeguato finanziamento.
In merito alla prossima manifestazione dei medici programmata per il 15 dicembre spiega:
C’è un disagio fortissimo nella categoria che ora è arrivato a livelli insopportabili: sono i peggio pagati in Europa, lavorano nelle condizioni peggiori, non hanno gratificazioni nel loro lavoro perché sono tra due fuochi, i cittadini che chiedono assistenza e la politica che non dà risorse e supporto.