Regali di Natale 2022, Roma in piena crisi. Tra bollette e inflazione sono molti i romani che non compreranno i regali di Natale quest’anno. A confermare i dati sui consumi nella capitale è il sondaggio della Confcommercio. Per i pacchi di Natale da mettere sotto l’albero, a persona quest’anno la spesa è di circa 154 euro.
Regali Natale 2022: la caccia al risparmio
Un vero e proprio peso quello dei regali: non passa inosservato ed è un bene al quale il 28% dei romani rinuncerà.
Un natale difficile per i romani che dovranno fare i conti con inflazione e bollette. Si è ridotto notevolmente il potere di acquisto. Le feste natalizie decisamente saranno più contenute. Ci sarà un bell’83% dei cittadini pronto a risparmiare, con vacanze meno costose e spese più a basso prezzo. Un 28% non farà proprio acquisti e a riportare i dati statistici per i giorni dell’avvento e quelli intorno e dopo natale è un’associazione di imprese del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Attività Professionali aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, la più grande organizzazione di rappresentanza sul territorio nazionale: la Confcommercio di Roma. L’osservatorio economico dell’associazione ha potuto dettare pronostici riguardo il possibile andamento di queste vacanze che lasciano molto incerti e in difficoltà gli italiani.
Poca fiducia, poche certezze e un periodo a dir poco non roseo. Sono aumentati sicuramente i prezzi della spesa alimentare: lo ribadisce il 67,1% dei cittadini stessi. Segue il 49,8% per ciò che riguarda invece il rincaro bollette.
Sono tanti ormai i sacrifici e le rinunce. Per motivi legati a difficoltà economiche è infatti il 44% dei cittadini a rinunciare alle compere, mentre si fa sentire un 24,7% di utenza impaurita dal futuro: primo tra tutti, il pensiero di un possibile scenario di disastri relativo alla guerra in Ucraina.
tra le motivazioni principali nel rinunciare a fare regali di natale, ecco i pensieri diffusi per gli interpellati del sondaggio:
il 37% ritiene che ci sia un peggioramento della condizione economica, il 35% eviterà di fare regali per poter risparmiare, il 21% crede che i cittadini non siano pronti a far fronte all’aumento dei prezzi e il 13% preferisce aspettare i saldi invernali.
Un Natale di crisi: Roma si sta impoverendo
Regali di Natale 2022: in calo il numero dei cittadini che compreranno i regali nel 2022. Considerando i dati raccolti, la parola va a Pier Andrea Chevallar, commissario di Confcommercio Roma, che racconta un miglioramento riguardo agli articoli nei negozi del vicinato, dopo un periodo di pandemia, in cui gli acquisti online erano diventati prevalenti, ma che non può che confermare la situazione di disagio vissuta dal Bel Paese per questo inverno.
“Finalmente cresce la spesa per l’abbigliamento, una voce importante che costituisce una componente di grande rilevanza per il tessuto economico, ma soprattutto registriamo una ripresa dei negozi di vicinato: superata la fase critica della pandemia, e quindi la necessità più che la volontà di comprare sul web, le persone tornano ai negozi di vicinato che nel frattempo si sono trasformati e hanno migliorato l’offerta […] La spesa delle famiglie [è] destinata a risentire della contingenza economica. Gli effetti dell’inflazione che ha colpito i consumi si farà sentire attraverso un minore potere di acquisto. Possiamo definirlo un Natale di crisi. Quel 28% che non fa acquisti segnala che una parte della popolazione romana si sta impoverendo.”
Roma si sta impoverendo: è uno degli effetti della crisi che l’Italia sta attraversando in questo momento molto duro. Per questo motivo, l’unico rimedio sembra essere il risparmio. Numerose, infatti, sono le persone che approfittano di grandi sconti e promozioni: circa il 50% degli intervistati ha dichiarato di aver, per esempio, usufruito del Black Friday per fare i loro acquisti, oltre che del Cyber Monday.
Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma, ci parla di questo nuovo modo di approcciarsi agli acquisti degli italiani e ci spiega meglio le loro esigenze: “La tendenza è sempre ad anticipare, ma c’è un problema semplice: alcuni prodotti possono essere messi in saldo, ma un negozio di abbigliamento di qualità non può farlo perché se svende il suo campionario non rientra più nei costi. Il Black friday riguarda la grande distribuzione e l’online, il singolo operatore lo fa se ha merce non di qualità, altrimenti fatica perché i conti del negozio sono fatti per avere il picco di vendite, pari al 30%, nel periodo natalizio. I saldi di gennaio restano comunque importanti, anche se c’è un dibattito. In passato il Comune di Roma fece anche delle campagne di comunicazione per i saldi, sarà il caso in futuro di pensarci.”
Che la soluzione possa essere questa?