Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (Bce), è intervenuta nell’audizione della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo.

Tantissimi i temi trattati: inflazione, tassi d’interesse, politica monetaria.

Lagarde (Bce): “Governi si impegnino a ridurre il debito pubblico”

A proposito dei tassi d’interesse, Christine Lagarde (Bce) difende a spada tratta i rialzi passati e quelli futuri sottolineando che essi “sono lo strumento principale per combattere l’inflazione“. In che modo? “Riducendo le pressioni sulla domanda e influenzando i comportamenti di persone e imprese”. Così facendo si eserciterà una pressione al ribasso sui prezzi pur se questi adeguamenti richiederanno del tempo. Non è chiaro di quanto saranno i prossimi rialzi, già annunciati nelle scorse settimane, per il mese di dicembre. Possibile in disavanzo in “territorio restrittivo”, ossia oltre quanto servirebbe per contrastare gli effetti dell’inflazione.

Dopo aver ribadito le priorità della Bce (alleggerire il proprio portafoglio) rivolge una serie di inviti e consigli tanto all’Ue quanto ai singoli governi. In quest’ultimo caso il monito è di “perseguire politiche fiscali per sgravare il debito pubblico ed eliminare i vincoli per favorire le riforme economiche“: così non si penalizzerà la domanda ma si getteranno le basi per costruire un’offerta più solida rendendo l’economia più resiliente. Anche la stessa Unione Europea ha in cantiere una riforma della propria governance economica.

Sulla proposta della Commissione Europea in merito all’introduzione del meccanismo di price cap al gas, Lagarde ha confermato che la Bce fornirà nelle prossime settimane “un parere legale dal punto di vista della stabilità finanziaria, per capire quale ruolo potremo attuare nel coordinare la misura“. A rendere incerta e sfuggente lo schieramento della diplomatica francese è il fatto che sorgono dei dubbi sull’efficienza del meccanismo (già sollevata da alcuni Paesi). Ma al momento non abbiamo un parere sull’efficienza” del meccanismo.

L’inflazione complessiva ha raggiunto il 10,6%, il suo record, a ottobre. Mi piacerebbe che avesse raggiunto il picco ad ottobre ma temo di non poter spingermi a affermare questo”, ha aggiunto. “Penso ci siano troppe incertezze. In particolare, nella trasmissione degli alti costi dell’energia dall’ingrosso a livello del dettaglio per dire che abbiamo raggiunto il picco, mi sorprenderebbe”