Tra innalzamento del tetto al contante e mitigazione dell’obbligo – in capo agli esercenti – di accettare pagamenti con il pos, la manovra del governo Meloni ha un’impronta di spiccato incentivo verso l’utilizzo del denaro contante. Sono molte le imbeccate dalle opposizioni che vedono, nel combinato disposto di queste due decisioni, un tappeto rosso disteso agli evasori fiscali. Storce il naso, forse, anche l’Unione Europea che potrebbe rappresentare il vero freno alla manovra meloniana. L’ente sovrazionale, infatti, vuole capire di più in merito alla nuova policy sul pos. A farlo sapere è proprio governo nostrano che, da palazzo Chigi, riferisce:

Sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso – informa Palazzo Chigi – interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti – si osserva ancora – si terrà conto nel prosieguo dell’iter della Legge di bilancio.

Non è chiaro se si tratti di un vero e proprio altolà ma è comunque una notizia: sull’innalzamento della soglia che fa scattare l’obbligo dei pagamenti in contanti l’Unione Europea vuole vederci chiaro.

Obbligo e pos: cosa dice la manovra

In attesa di sviluppi nuovi, vediamo cosa prevede la bozza scritta dal governo in materia di pos. Nel testo si legge che viene innalzato da 30 a 60 euro il limite minimo per il quale gli esercenti non saranno passibili di sanzioni nel caso di mancato utilizzo del Pos per i pagamenti. Mentre sul piano sanzionatorio si specifica che:

Le sanzioni previste si applicheranno esclusivamente in caso di mancata accettazione – si legge nel testo – da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di pagamento (carta di debito, carta di credito e carte prepagate), di importo superiore a 60 euro.

Dalle opposizioni

Mentre governo ed Ue interloquiscono, le opposizioni di governo fanno sentire la propria voce. Proprio all’europa, si legge in una nota, fa riferimento Enrico Letta:

ll Governo dovrebbe seguire l’Europa su alcune scelte. Se seguisse l’Europa non farebbe questa scelta scellerata di alzare il livello minimo di contante rispetto all’utilizzo del Pos. Una scelta che io spero venga cambiata perché la scelta di portare l’obbligo a 60 euro è chiaramente un drammatico ritorno indietro. Un modo semplicemente per aiutare alcune categorie che non ne vogliono sapere di usare i pagamenti elettronici.

Altrettanto duro il Movimento 5 Stelle come si evince dalle parole della Capogruppo al Senato Barbara Floridia:

Se confermata, la norma che elimina le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti digitali sotto i €60 rappresenterebbe una misura irragionevole, insensata, discriminatoria, perché non aiuta in alcun modo chi vuole pagare in contanti ma danneggia chi preferisce i pagamenti digitali, e soprattutto che strizza per l’ennesima volta l’occhio all’evasione fiscale. Mentre il mondo civilizzato va nella direzione della trasparenza e della comodità delle transazioni, grazie a Giorgia Meloni e al suo governo l’Italia compie l’ennesimo passo indietro.

Più Europa, infine, oltre a criticare nel merito, lancia anche una petizione per fermare questo aspetto della movra. La petizione, che può essere firmata da quaunque cittadino, è stata lanciata sui social.