Roma, una donna rischia fino a 24 anni di carcere per aver appiccato un incendio alla casa dell’ex marito che la maltrattava e per aver ucciso nel rogo il suo inquilino.
La vicenda risale alla notte del 5 Giugno del 2019. Ad essere dato alle fiamme un appartamento della Capitale situato in zona Marconi e più precisamente in via Lo Surdo.
La donna accusata del rogo è Nasrin Akter, una 43enne originaria del Bangladesh che sarebbe stata ripetutamente maltrattata dal marito. La donna infatti quella notte sarebbe entrata furtivamente e a volto coperto nell’appartamento del marito decisa a vendicarsi le percosse e le vessazioni subite per anni.
L’appartamento infatti era condiviso dal marito con altre persone tra cui una persona che la stessa donna avrebbe accusato di furto nei suoi confronti. Nasrin aveva quindi deciso di punire entrambi dando alle fiamme l’appartamento con tutta l’intenzione di uccidere le due persone accusate.
Nell’incendio l’appartamento è stato completamente distrutto, il coinquilino del marito è rimasto ucciso ed un’altra persona convivente nell’abitazione è stata ferita. Il marito della donna si è salvato dalle fiamme.
Nelle scorse ore la Procura di Roma ha richiesto la condanna della donna alla carcerazione per 24 anni. La questione legale è stata argomentata la scorsa settimana dal sostituto procuratore Antonio Verdi davanti alla giuria popolare della Corte d’Assise di Roma.
Roma incendio alla casa dell’ex marito: la posizione dell’accusa
Secondo l’accusa il movente andrebbe ricercato nell’incapacità della donna di accettare la fine del matrimonio e non una vendetta per i maltrattamenti subiti.
Tuttavia, Nasrin Akter qualche giorno prima dell’incendio aveva denunciato l’ex marito per i maltrattamenti subiti. La donna avrebbe anche avvertito l’ex compagno che si sarebbe vendicata di ogni sopruso del quale è stata vittima, di fatto minacciando la vita dell’ex coniuge.
Le stesse intimidazioni sarebbero state rivolte anche al coinquilino del marito, reo secondo la donna di averla più volte derubata.
Dalle parole Nasrin è presto passata ai fatti, provocando l’incendio nell’appartamento e causando la morte del coinquilino.
La vicenda legale ora è arrivata quindi davanti la Corte d’Assise con la richiesta per l’imputata di 24 anni di detenzione. La prossima settimana una nuova udienza permetterà la replica alla difesa della donna, prima che il giudice esprima la sentenza.
Prove schiaccianti
Le indagini avevano immediatamente ricostruito quanto accaduto anche grazie all’acquisizione delle immagini di videosorveglianza del palazzo che hanno permesso di dimostrare la presenza della donna nello stabile la notte del rogo.
Una figura femminile era infatti stata immortalata dalle telecamere mentre entrava ed usciva dallo stabile con il volto travisato da un foulard. Le immagini avrebbero anche registrato i momenti in cui la donna si sarebbe avvicinata all’appartamento, avrebbe aperto la porta di ingresso e avrebbe lasciato un innesco per il rogo. Successivamente è stata ripresa durante la sua fuga prima che le fiamme divampassero all’interno dell’abitazione.
L’ex marito e altri coinquilini sono riusciti a salvarsi con la prontezza di uscire immediatamente dall’appartamento. Così invece non è stato per il coinquilino presunto debitore: l’uomo è rimasto infatti preda delle fiamme nell’abitazione senza poter trovare via d’uscita. Nonostante il tempestivo soccorso ed il trasporto d’urgenza all’Ospedale Sant’Eugenio della periferia di Roma, l’uomo è deceduto a causa delle gravissime lesioni da ustione di terzo grado.
Nell’incendio è rimasta ferita anche una ragazza seppur in maniera lieve. Paura e qualche episodio di intossicazione per altri residenti nel palazzo, evacuato poi dai Vigili del Fuoco nel cuore della notte.
Le indagini della Polizia avevano individuato subito la presunta responsabile del rogo e l’avevano rintracciata in un’altra abitazione. Nell’appartamento sono stati rinvenute prove schiaccianti della sua colpevolezza negli stessi abiti immortalati dalle telecamere, in due accendini, in un coltello e anche nelle chiavi della casa incendiata.
La donna è stata subito sottoposta all’arresto con l’accusa di tentato omicidio poi tramutate in omicidio colposo con il decesso in ospedale della vittima.