Scene di ordinaria follia vera. E’ successo in Turchia durante una partita di calcio della seconda serie del campionato turco. Scene terribili quelle che sono diffuse sul web e che impazzano da un social all’altro.
C’è il derby di Smirne tra Goztepe e Altay. La partita interrotta nel primo tempo per il lancio di petardi dal settore ospiti verso la tribuna dei tifosi di casa.
E’ successo di tutto e di più, senza alcuna possibilità di fermare alcuni tifosi che sembravano impazziti e guidati solo dall’odio.
Follia Turchia razzo bambini. C’è sangue ovunque
Feriti in modo serio un uomo e due bambini. Una scena terribile, con sangue ovunque, sulle scale e sui seggiolini. In campo entrano due ambulanze per velocizzare i soccorsi.
Approfitta della confusione un ultrà del Goztepe, che invade il terreno di gioco, afferra una delle bandierine del calcio d’angolo e colpisce ripetutamente alle spalle il portiere dell’Altay, Ozan Ozenç, prima di essere fermato e poi arrestato.
I fatti più cruenti e terribili
La partita tra Goztepe-Altay è un derby ed era valido per la 15ª giornata di 1.Lig, l’equivalente turco della nostra Serie B.
A metà del primo tempo sono cominciati i problemi. I tifosi della squadra ospite l’Altay hanno lanciato dei petardi verso la tribuna centrale, dove erano presenti i tifosi padroni di casa.
Ma non si sono fermati ai petardi e alle classiche bombe carta. I sostenitori della squadra di casa hanno lanciato dei veri e propri razzi che hanno colpito tre persone, con diversi media e siti turchi che parlano del coinvolgimento di due bambini. Uno dei due sarebbe stato portato di corsa al pronto soccorso.
La gara, naturalmente, è stata immediatamente sospesa. Un’ambulanza è entrata in campo ed ha atteso che le persone ferite venissero adagiate all’interno della vettura. A quel punto, alcuni tifosi della squadra di casa hanno invaso il terreno di gioco e hanno tentato più volta di aggredire i giocatori della formazione avversaria.
Scene dell’altro mondo che non si dovrebbero mai vedere su un campo di calcio. Ma, nonostante i ripetuti appelli di Uefa e Fifa, continuano ad esserci.