“Non posso e non voglio tirarmi indietro”, queste le significative parole di Letizia Moratti che correrà alle prossime regionali della Lombardia con il Terzo Polo.
Durante la presentazione della lista, avvenuta presso il Palazzo delle Stelline di Milano, la Moratti ha dichiarato che “la politica è un impegno faticoso, ma credo che nella vita non si possono sempre fare scelte facili e di comodo. A me ne erano state offerte tante, ma credo che vadano fatte scelte che intimamente, nel proprio cuore, si sentono come giuste“.
Andare oltre le etichette
Moratti ha invitato ad andare oltre le etichette dei partiti, e di voler dare alla Lombardia l’occasione di tornare ad essere locomotiva d’Italia e d’Europa.
Nel programma promette
Attenzione all’ambiente e alla qualità della vita, dell’aria e dell’acqua. Non c’è qualità della vita senza sicurezza, senza un efficace piano dei trasporti, senza un modello di sviluppo che favorisca occupazione e crescita. Due province della Lombardia sono al di sotto della media del Pil nazionale e questo non è ammissibile per la nostra Regione. Quando sento il presidente Attilio Fontana che parla di ‘smart land’ a fine mandato mi spiego tante cose, visto che in questo siamo all’anno zero. Abbiamo bisogno di connettere i territori, le imprese, il terzo settore. E connessioni umane che vanno anche al di là delle infrastrutture.
Regionali Lombardia, Moratti: “Guardare al passato non è vincente”
Sono aperta al dialogo e continuo a esserlo, nel rispetto delle idee e delle posizioni diverse ma nella consapevolezza che in un mondo che si sta trasformando così velocemente, continuare a ripetere temi del passato non sia una cosa vincente. Sicuramente abbiamo bisogno di investire molto di più per far entrare in Lombardia industrie, fondi e realtà che possono contribuire davvero a fare della Regione una Smart Land ma non possiamo avere una Lombardia che va a due velocità. Abbiamo bisogno di una Regione che crei le condizioni affinché i migliori possano innovare, investire e guardare al futuro con serenità e abbiamo bisogno di colmare le diseguaglianze economiche e territoriali che in questo momento ci sono.