Opzione donna 2023 ultimissime. Sembra destinata a saltare la modifica introdotta dal governo in manovra che avrebbe legato la possibilità di pensionamento anticipato per le lavoratrici al numero dei figli.

Opzione donna 2023 ultimissime

Nella bozza della Manovra dello scorso 25 novembre il governo aveva pensato di legare l’età anagrafica al numero di figli della lavoratrice, prevedendo l’accesso a Opzione donna a 58 anni a chi ha almeno due figli, a 59 anni a chi ha un solo figlio e a 60 alle lavoratici che non sono madri e senza intervenire sugli anni di contributi, lasciati invariati a 35. Ora però a Palazzo Chigi sembrano aver cambiato idea.

Si tornerebbe dunque alla norma originaria, prorogata per un altro anno: pensione anticipata per le lavoratrici con 35 anni o più di contributi e almeno 58 anni d’età per le dipendenti e a 59 anni per le autonome. I motivi del dietrofront? La modifica sarebbe nata originariamente per ottenere dei risparmi restringendo la platea; ma poi si sarebbe visto che i risparmi non erano così determinanti. Inoltre il ministero del Lavoro è intervenuto ponendo sulla riforma abbozzata dal governo una questione di costituzionalità, chiedendosi quanto il numero di figli di una donna potesse impattare sul concetto di uguaglianza.

Si tratta solo di vedere se per il 2024 e gli anni seguenti verrà lasciato questo requisito o se verrà aumentato di un anno a quota 59-60 anni. Resta fermo il criterio in base al quale coloro che utilizzeranno questo canale dovranno accettare una decurtazione dell’assegno perché l’intera pensione verrà calcolata con il sistema contributivo. Dovrebbero poter utilizzare questa via, nel nuovo anno, anche le lavoratrici che siano nate entro il 1963 o il 1964 e che abbiano cominciato a lavorare anche nel 1988. Si tratta delle lavoratrici dipendenti, pubbliche e private, e autonome iscritte all’Inps, che abbiano raggiunto i 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o i 59, se autonome, entro il 31 dicembre 2022.

Quando fare domanda

La decorrenza della pensione Opzione Donna 2022 prevede il pagamento della stessa:

  • dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso delle lavoratrici dipendenti;
  • dopo 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso delle lavoratrici autonome

Invece, le lavoratrici della scuola si vedranno erogare il trattamento pensionistico a partire dal 1° settembre 2022, mentre le lavoratrici dell’AFAM (ossia dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica) a partire dal 1° novembre 2022.