Thuram e Schmeichel: i padri, Lilian e Peter, ex calciatori e fuoriclasse che hanno rispettivamente giocato per due grandissimi club come la Juventus e il Manchester United, erano in tribuna insieme per assistere al match tra la Francia e la Danimarca, disputato ieri dai rispettivi figli, Marcus e Kasper.
La partita è finita con lo stesso risultato in cui è terminato lo scontro dei padri nel Mondiale del 1998 in Francia, dove Lilian Thuram ha alzato al cielo la Coppa del Mondo.
I figli dei due campioni sono anche loro degli ottimi calciatori che hanno seguito le orme dei genitori e che si stanno facendo largo nel calcio che conta.
Marcus Thuram è molto più giovane del portiere danese e attualmente gioca in Germania per il Borussia Mochengladbach, ma su di lui c’è il forte interesse del Bayern Monaco, ma anche dell’Inter e della Juventus in Italia.
Il giovane attaccante francese ieri è entrato a gara in corso al posto del milanista Olivier Giroud, mentre Kasper Schmeichel è stato autore di un’ottima prestazione, parando praticamente l’impossibile, ma dovendo soccombere rispetto alla forza della Francia, che alla fine ha vinto contro la Danimarca.
Di seguito il post di Instagram pubblicato dalla pagina “serieaoperazionenostalgia”, dove si vedono Lilian Thuram e Peter Schmeichel seduti vicini in tribuna per assistere alla gara disputata dalle loro nazionali, la Francia e la Danimarca, nella quale hanno giocato come protagonisti i loro rispettivi figli, Marcus e Kasper. Ah, quanta nostalgia!
Thuram e Schmeichel: i precedenti scontri di Lilian e Peter
Lilian Thuram e Peter Schmeichel hanno già giocato contro il 24 giugno 1998, in occasione del match disputato tra la Francia e la Danimarca, terza partita del girone C del Mondiale in Francia, dove poi la nazionale di Thuram ha vinto la coppa.
Quel giorno Lilian Thuram era stranamente seduto in panchina, in un Mondiale dove risultò più che protagonista. Il momento più importante che i tifosi ricordano di lui in quel Mondiale è sicuramente quando il difensore francese fece ben due gol in semifinale contro la Croazia, portando così la sua nazionale a giocarsi la finale.
La Danimarca, invece, non ebbe la stessa fortuna, dal momento che è stata eliminata dal Brasile con un risultato finale di 3 a 2 per i sudamericani, nei quarti di finale della competizione, ottenendo comunque un ottimo piazzamento.
Nel 1998 Marcus Thuram aveva appena compiuto un anno, mentre Kasper Schmeichel ne aveva già 12 di anni. Invece, il portiere figlio di portiere ne aveva solo 6 quando Peter Schmeichel vinse da protagonista il memorabile Europeo del 1992.
Facendo un salto temporale e tornando ad oggi, invece, Marcus Thuram ha ancora molta strada davanti a sé, ma un futuro roseo che lo aspetta, dal momento che l’attaccante francese è fortemente voluto dai maggiori club europei. Per ora, invece, è chiamato a sostituire nell’attacco della Francia il calciatore del Real Madrid e Pallone d’Oro del 2022, Karim Benzema, che si è infortunato poco prima dell’inizio della competizione.
Kasper Schmeichel, invece, ha vinto la Premier League nel 2016, anno in cui in panchina a guidare il suo Leicester c’era l’allenatore italiano Claudio Ranieri, compiendo un vero e proprio miracolo calcistico che resterà per sempre negli annali della storia del gioco.
Marcus Thuram parla del padre Lilian
Marcus Thuram attualmente ha un contratto con il Borussia Monchenglandbach, ma non ha intenzione di rinnovare, per cui potrà andare a giocare altrove a partire dalla prossima estate.
Per questo la squadra tedesca è seriamente intenzionata a cedere l’attaccante francese già a gennaio, chiedendo però 10 milioni per acquistare il suo cartellino.
Sul figlio di Lilian Thuram c’è il forte interesse del Bayern Monaco, che compromette la volontà dell’Inter di acquistarlo, la quale a sua volta deve vedersela anche con la concorrenza in patria da parte della Juventus.
Dal ritiro della Francia in Qatar Marcus ha parlato del padre, spiegando come quest’ultimo lo abbia aiutato e supportato nel suo processo di crescita:
“Mi dice sempre di essere me stesso da quando sono piccolo, vuole che mi goda al massimo questa esperienza e dia tutto per la Nazionale”.