Erano in quattromila, secondo la Questura di Roma, le femministe che oggi hanno sfilato in corteo a Roma, scandendo slogan contro Giorgia Meloni ed esponendo striscioni non proprio idilliaci nei confronti della prima donna Presidente del Consiglio: Meloni, fascista ti mangio il cuore” o lo slogan degli anni di piombo aggiornato al 2022,

Meloni fascista, sei la prima della lista”. Un corteo rosa (in realtà ideologicamente che più rosso non si può) organizzato dalle attiviste di “Non Una di Meno”, le stesse che un anno fa a Rimini avevano denunciato gli stupri degli alpini.

A denunciare la situazione sono state proprio le donne di FdI anche per la gravità degli slogan e degli striscioni.  “Non sorprendono più le continue manifestazioni di odio e violenza nei confronti di Giorgia Meloni, rea evidentemente di aver vinto libere e democratiche elezioni. Semmai, quello che stupisce e ci fa sorridere amaramente è che questo odio oggi arrivi proprio da quei ragazzi e ragazze che partecipando alla manifestazione”. Con queste parole Daniela Santanché, ministro del Turismo, evidenzia la contraddizione delle manifestanti.

Corteo femminista insulta Meloni. “Inaccettabile violenza”

Meloni fascista, sei la prima della lista’, non è e non sarà mai una critica politica, ma è una grave minaccia per la quale chiediamo la ferma condanna di tutte le forze politiche a cominciare da quelle donne di sinistra, non sempre pronte a stigmatizzare questi gravi episodi contro il presidente del Consiglio o le donne di destra”, ha aggiunto

Un corteo di violenza contro una donna non è accettabile. La frase ‘fascista prima della lista’ dedicata a Giorgia Meloni è di una brutalità inaudita che fa gettare la vera maschera di chi vi partecipa.

Ecco come vogliono contrastare la violenza contro le donne: insultando e attaccando le altre donne. Siamo di fronte alle femministe più anti femministe di sempre. Altro che ‘non una di meno’, è studiato per avere una sola di meno, il Premier Meloni, con “toni vergognosi e pericolosi che ci auguriamo tutti vogliano condannare scongiurando ulteriori derive”. Così il sottosegretario all’Università e alla ricerca Augusta Montaruli.

Il ministro Roccella: “Violenza ingiustificata”

Gli insulti nei confronti del presidente del Consiglio pronunciati durante il corteo di ‘Non una di meno’ non meritano commento. Contro una donna, nei giorni in cui si cercano modi sempre più efficaci per contrastare la violenza contro le donne: abbiano almeno la decenza di non farlo in nome delle donne”. Così la ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella

Ad accodarsi in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne un altro ministro, quello della pubblica Istruzione Paolo Zangrillo, “i vili insulti a Giorgia Meloni, a cui va tutta la mia solidarietà, assumono una gravità ancora maggiore e non offendono soltanto il presidente del Consiglio ma tutte le donne”..