Selvaggia Lucarelli ha dichiarato senza peli sulla lingua che ha preferito non essere intervistata da Francesca Fagnani a Belve.
Il programma di Rai 2 è noto per il confronto ironico e pungente con la conduttrice che, attraverso domande chiare e dirette, cerca di spingere l’intervistato a rivelare qualcosa di sé che ancora gli spettatori non conoscono.
La Lucarelli, durante un’intervista rilasciata per il portale di Davide Maggio, ha svelato il motivo per il quale non ha accettato l’invito nel salotto di Francesca Fagnani.
Selvaggia Lucarelli non andrà a Belve: ecco perché ha rifiutato l’intervista di Francesca Fagnani
Francesca Fagnani avrebbe voluto un confronto a caldo con la giornalista, ma dopo aver ricevuto l’invito, Selvaggia Lucarelli ha svelato che non andrà a Belve.
Già da tempo la giornalista aveva dimostrato di non provare molta simpatia per la conduttrice di Rai 2 e, precedentemente aveva espresso la sua opinione su di lei dicendo:
“Vuole vincere, non conoscere l’intervistato”.
Davide Maggio ha incalzato la giornalista sulla questione, chiedendole:
“Di Francesca Fagnani hai detto che ‘vuole vincere, non conoscere l’intervistato’. E tu perderesti con lei?”.
A questa domanda, Selvaggia Lucarelli ha risposto, spiegando:
“Vuole vincere nel senso che sono interviste che illuminano più lei che l’intervistato, tutto qui”.
Dopo aver intervistato grandi nomi dello spettacolo, della politica, del costume e della cronaca, la Fagnani, infatti, avrebbe voluto scontrarsi volentieri anche con la Lucarelli che, ha giustificato la scelta di aver detto di no, aggiungendo:
“Mi sono giustificata più volte per non essere andata da lei che per non aver battezzato mio figlio, non ho ben capito perché! Non ho voluto farmi intervistare anche dal bravo Cattelan e da molti altri, ma nessuno me ne chiede conto, comincio a pensare che Belve sia una specie di leva obbligatoria. Sono obiettore di coscienza!”.
Poi Selvaggia Lucarelli ha concluso, dicendo:
“Se dai potenziali intervistati è vissuto come un atto di coraggio è un problema, perché vuol dire che l’intervista è percepita come un’imboscata. Un conto è la domanda scomoda, il mettere anche sotto torchio su un determinato tema, un conto è che questo diventi l’unica cifra di chi intervista, con sottolineature feroci dopo la risposta, lo sguardo sarcastico sulla cartellina e faccette allusive. È una cifra che funziona per chi intervista, meno per chi viene intervistato perché non c’è ascolto, ma provocazione. Può essere divertente eh, non fraintendermi, però ne devi avere voglia, non coraggio. Mi sono spiegata?”.