La città di Gedda, in Arabia Saudita, è stata colpita da precipitazioni e una violenta inondazione che ha colto alla sprovvista l’intera popolazione.
In sole sei ore, nella giornata di Giovedì 24 Novembre, il secondo centro urbano della nazione mediorientale ha ricevuto, secondo quanto indicato dall’emittente Al Jazeera, la quantità di pioggia che normalmente si registra nell’arco di tre anni.
Un’inondazione record che ha trasformato le strade di Gedda in veri e propri fiumi in piena, causando vari disastri e provocando la morte di almeno due persone. I soccorritori giunti da tutta la nazione sono ancora mobilitati nella ricerca dei dispersi. La città oggi sta tornando lentamente alla normalità.
I forti temporali di questi giorni che hanno allagato le strade provengono dal mar Rosso, dove si affaccia la città. La maggior parte delle strade, nella quale vivono circa 4 milioni di persone, è di conseguenza sommersa, compresa quella che porta a La Mecca, luogo di pellegrinaggio e principale centro religioso dell’Islam dove molti operai si sono affrettati a liberare gli spazi allagati vicino alla pietra sacra della Kaaba per mettersi in salvo.
L’emittente di stato al-Ekhbariya ha indicato inoltre che le scuole sono state chiuse, mentre a subire forti ritardi sono stati anche i voli negli scali sauditi, a partire dall’aeroporto internazionale King Abdulaziz di Gedda il quale ha affermato che “a causa delle condizioni meteorologiche, la partenza di alcuni voli è stata ritardata“ e ha esortato i passeggeri a contattare le diverse compagnie aeree per capire gli sviluppi della situazione e la diversa organizzazione.
Inondazione a Gedda: molti i danni e i disagi
Sui social network di tutto il mondo sono stati pubblicati numerosi video e immagini che mostrano i danni causati dall’evento meteorologico estremo: in alcuni casi la quantità di acqua accumulata è stata tale da sommergere perfino dei veicoli.
Le immagini pubblicate sui social media mostrano infatti, moltissime auto parcheggiate in strada che improvvisamente vengono trascinate lungo le vie trasformate in torrenti in piena.
In alcuni video diventati virali online, si vede un saudita rimasto bloccato con la sua auto a causa delle intense inondazioni nella città di Gedda che non ha rinunciato a pregare ed a inginocchiarsi. E questo nonostante l’acqua gli scrosciasse violentemente intorno.
Anche in una serie di comuni vicini a Gedda si è deciso di chiudere preventivamente le scuole e gli istituti “al fine di preservare la sicurezza degli allievi”, ha spiegato l’agenzia di stampa ufficiale Spa.
Il portavoce della Protezione Civile saudita nella provincia della Mecca ha annunciato i decessi su Twitter e ha esortato i residenti a rimanere in casa e ad uscire solo per necessità urgenti.
Secondo il National Center for Meteorology dell’Arabia Saudita, le precipitazioni nell’area meridionale di Gedda tra le 8:00 e le 14:00 di Giovedì 24 novembre, hanno raggiunto un’altezza pari a 179 mm, i “più alti” mai registrati dal 2009.
Nel 2009 morirono 123 persone
Queste piogge torrenziali e inondazioni si producono ormai quasi ogni anno nella zona saudita. E i cambiamenti climatici non hanno fatto altro che aumentarne frequenza e intensità nonostante il paese sia molto caldo e in gran parte desertico.
Gli abitanti, inoltre, da tempo denunciano la mancanza di infrastrutture adattate ad impedire tali disgrazie. Il che, come accaduto Giovedì scorso e come sta andando avanti ancora in queste ore, fa sì che dopo lunghi periodi di mancanza di precipitazioni l’arrivo delle piogge improvvise non può essere in alcun modo essere assorbita dal terreno secco.
Se quest’anno le vittime sembrano essere state soltanto due, nel 2009, le inondazioni furono particolarmente drammatiche nella città saudita e i morti all’epoca furono ben 123. E l’anno successivo morirono altre dieci persone.