André Onana, arrivato in estate dopo la scadenza del contratto con l’Ajax, ci ha messo poco a prendersi la maglia di titolare all’Inter, vincendo il dualismo con il capitano Samir Handanovic. Il classe 1996, ormai, è il numero 1 della squadra nerazzurra: Simone Inzaghi lo ha scelto e ha deciso di puntarci e i numeri sembrano dargli ragione. André Onana ha parlato ai microfoni di SportWeek del suoi primi mesi in Italia, della trattativa con l’Inter e del dualismo vinto con il portiere sloveno.
Inter, Onana: “Handanovic non è il mio modello, siamo diversi”
André Onana ha parlato della titolarità nell’Inter: “Non sono sorpreso, perché so chi sono, quanto valgo, e mi accorgo di quanto cresco, allenamento dopo allenamento – ha raccontato il camerunese ai microfoni di SportWeek- Sapevo che facendo le cose per bene sarebbe arrivato presto il mio momento. Prima di arrivare, ero consapevole che mi sarei giocato il posto con un portiere straordinario, che ha fatto la storia di questo club, ma che è molto diverso da me“.
L’ex Ajax affronta anche il tema del dualismo con Samir Handanovic: “Se qualcuno mi chiede “Samir è un tuo modello?”, io non posso che dire: “No”. Proprio per questa diversità tra noi. Ma aggiungo pure che lui è un campione e un gigante, altrimenti non sarebbe rimasto qui, a questo livello, per 11 anni: davanti ad Handanovic ci si può solo togliere il cappello. Appartiene a una scuola italiana che è diversa dalla mia: è bravissimo e sicuro tra i pali, mentre io mi sento un portiere moderno e proattivo. Uno che prende rischi, esce, accetta l’uno contro uno e gioca tanto con i piedi. Sono semplicemente modi diversi di intendere il ruolo e diversi insegnamenti a cui vieni abituato”. Rapporto, invece, ottimo tra i due: “Parliamo molto più adesso di prima. Samir si sta comportando da vero capitano. È un leader riconosciuto e si vede in tante piccole cose: non deve pensare solo a me, ma a tanti aspetti quotidiani della squadra. Apprezzo il fatto che mi dia consigli, che si congratuli per una bella parata e mi corregga per un errore. E ricordiamoci di una cosa: l’Inter, intesa come istituzione, è qualcosa di molto più grande di me, di lui e di qualunque altro. Noi tutti abbiamo il dovere di difendere e onorare questa maglia, ma siamo solo di passaggio, mentre il club e il popolo interista resterà. Questo soltanto conta“.
“Quando l’Inter pensa a te è impossibile dire no”
André Onana ha poi raccontato come è nata la possibilità di arrivare all’Inter (Clicca qui per scoprire data e orario della Supercoppa Italiana): “Ero all’Ajax e un paio di anni fa Piero Ausilio si avvicina per la prima volta al mio agente: gli racconta le cose come stanno, senza giri di parole, come piace a me – prosegue il portiere nerazzurro – E dal minuto 1, ancora prima di entrare nel cuore della trattativa, mi sono sentito il nerazzurro addosso. Ho iniziato a vedermi come portiere dell’Inter ogni giorno di più. Quando un club così pensa a te, come fai a dire no? Ne sei lusingato e felice. E adesso eccomi qua in una città magnifica, con una tifoseria incredibile che inizia a volermi bene“. Sull’Italia: “Milano è magnifica, la scopro un po’ alla volta e mi ricorda Barcellona. Manca solo il mare e poi è il posto ideale per vivere. Ma io sono appassionato di storia e quale altro posto del mondo è meglio dell’Italia per chi vuole conoscere il passato? Amo molto il periodo romano, cerco tracce dell’impero anche nella mia nuova città: quando le trovo, mi emoziono e provo ad approfondire. Non è vero che i calciatori sono persone necessariamente superficiali, spesso è il contrario“.