Ancora una volta Elon Musk mai banale nelle sue dichiarazioni: dalla sua fonte ufficiale, vale a dire il proprio account Twitter, il tycoon sudafricano ha dichiarato la sua intenzione di sostenere il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, qualora egli decidesse di presentare la candidatura alle Presidenziali del 2024.

L’argomento è delicato per due motivi: il cambio di orientamento politico e il fatto che il prescelto non sia Donald Trump, che ha snobbato un suo possibile ritorno sulla piattaforma, bensì il suo principale “nemico interno” al partito.

Presidenziali, Musk si dice “deluso” dalla gestione Biden

Quasi come se fosse anch’egli un candidato, Elon Musk dichiara apertamente la sua intenzione di voto per le Presidenziali americane del 2024: il prescelto è Ron DeSantis, governatore della Florida ed esponente repubblicano in rapida ascesa al punto da mettere in seria discussione la leadership di Donald Trump (specialmente dopo qualche risultato umiliante come quello in Alaska).

Si tratta, come detto, di una novità assoluta per il miliardario (che in passato ha attivamente sostenuto Obama), che a Biden preferisce “una persona ragionevole e centrista” i cui canoni corrisponderebbero proprio al governatore conservatore (finito nel mirino della critica democratica per il suo pensiero sui migranti). Non soddisfatto dunque dell’amministrazione attuale, di cui è “deluso”.

A proposito di Trump, il cui profilo è stato riattivato da pochi giorni senza che però l’ex presidente mostrasse alcun segno di vita, Musk si è detto tranquillo poiché “la cosa importante è stata correggere un grave errore” (quello di “bannare l’account di un presidente in carica nonostante non ci fosse stata nessuna violazione della legge in termini di servizio”).

Il reintegro dell’ex presidente sulla piattaforma dei 280 caratteri fa parte di quell’amnistia promossa da un sondaggio e votata favorevolmente da oltre il 70% della community: confermato dunque il ripristino degli account “che non hanno violato la legge o alimentato spam”. La mossa fa seguito al più grande “esodo” di massa da Twitter avvenuto all’indomani dell’assedio del Congresso, quando il vecchio board di Twitter aveva oscurato 70 mila profili, che avevano inneggiato all’insurrezione e propagato messaggi violenti.

Intanto il tycoon ironizza sui piani tecnologici futuri

Ma la dichiarazione sulle Presidenziali non è l’unica a essere diventata immediatamente virale: intervistato come ospite in un videopodcast, il patron di Tesla ha lanciato l’ipotesi di costruire un brand di smartphone indipendente e alternativo. Il motivo? Non essere succube delle restrizioni di Apple e Google limitatamente all’accesso ai dati delle applicazioni. Tutto in nome di quella libertà e democrazia più volte sbandierata dall’imprenditore e che ha messo in allarme i due colossi della tecnologia, preoccupati di una contro-invasione da parte di account bannati per comportamenti “irriguardosi”.

Un vero e proprio avvertimento (“Spero di non dover arrivare a questo punto”) a cui si accompagna dunque una forte intenzione e una vera provocazione: Musk ha infatti chiosato dicendo che “per uno che lancia razzi nello spazio dovrebbe essere semplice costruire un piccolo aggeggio tecnologico“. Rincarando poi la dose, il tycoon ha validato la sua teoria convinto che “metà degli americani sarebbero felici di mollare quegli spioni di Apple e Android“.