La guerra in Ucraina riparte ancora da Kherson, la città sul fiume Dnepr abbandonata nelle scorse settimane dai russi ma ancora oggetto di bombardamenti sui civili. A partire da ieri il ministro degli Interni con delega alla Reintegrazione ha disposto il piano di evacuazione dei primi 100 civili (tra cui 26 bambini e 13 persone “fragili”) che saranno trasferite in treno nella città di Khmlenytskiy, a metà strada tra Kiev e Leopoli.
Secondo quanto si legge in un post pubblicato su Telegram, agli sfollati sarà garantita assistenza sanitaria ed economica, nonché la messa a disposizione di vitto e alloggio. La tratta prevede inoltre il passaggio anche per le città di Odessa, Mykolaiv e Kryvyi Rih, tutte sotto il controllo di Kiev.
Guerra in Ucraina, piccolo attrito tra Zelensky e il sindaco di Kiev
Guerra in Ucraina, ultime notizie.
Consueto messaggio serale del presidente Volodymyr Zelensky alla nazione, riprendendo quanto affermato precedentemente in un’intervista al quotidiano Financial Times. Il tema è quello dei negoziati di pace, su cui il primo cittadino ucraino si è già espresso con il “Kyiv Security Act” durante il G20 e non intende fare passi indietro. In particolare, il focus si è concentrato sulla Crimea, verso cui Zelensky si è detto disposto ad ascoltare “proposte per la sua smilitarizzazione” e che la sua liberazione è condizione necessaria per sedersi al tavolo.
Tuttavia, ha destato maggior stupore a livello mediatico la critica che il capo di Kiev a rivolto al sindaco della capitale Vitali Klitschko. In breve, Zelensky contesta all’ex pugile la gestione dell’emergenza delle ultime settimane a seguito di molte segnalazioni e lamentele giunte nel suo ufficio. L’auspicio “è di assistere a un lavoro di maggior qualità per garantire i servizi minimi alla popolazione”. Il presidente ha poi quantificato in 6 milioni la popolazione che risulta ancora scoperta dal punto di vista elettrico.
Da monitorare con attenzione quanto sta avvenendo in Donbass, soprattutto nella regione di Donetsk: la Difesa ucraina e il governatore filoucraino denunciano quattro persone ferite tra i villaggi di Bakhmut e Kramatorsk. In totale nelle ultime ore sono 8 i villaggi che hanno riportato danni dovuti ad attacchi missilistici russi, circa 60 quelli sparati nelle ultime 24 ore.
L’Ue sempre pronta ad aiutare
Anche dal fronte europeo arrivano diverse novità. Continua innanzitutto la macchina di solidarietà dell’Ue nei confronti dell’Ucraina: ieri contatto telefonico tra Zelensky e la presidente di Commissione Von der Leyen nel quale è stato concordato l’invio di 240 generatori. Per quanto concerne i singoli Stati, Finlandia e Norvegia si sono mosse in autonomia annunciando simili pacchetti di aiuti legati al comparto energetico. Oslo integrerà la dotazione con dispositivi di assistenza medica legati al primo soccorso. Anche la Corea del Sud, pur non interessata direttamente dal conflitto, si è unita alla platea di fornitori promettendo l’invio di generatori ad alto voltaggio.
Questa mattina, intanto, si è riunita in Polonia l’assemblea dell’Ocse, che si concluderà il prossimo 2 dicembre a Lodz: Ucraina e Russia non parteciperanno al forum economico per motivi diversi: Kiev ha boicottato l’evento a causa della mancata condanna dell’aggressione russa, mentre Mosca è stata esclusa a priori come “sanzione” per l’invasione di uno Stato sovrano.