Accadde oggi, 26 novembre 1917: la prima battaglia del Piave. La prima battaglia del Piave si svolse durante la Prima guerra mondiale al confine tra Trentino e Veneto. Si fronteggiarono: il Regio Esercito italiano da una parte e le forze dell’Impero tedesco e dell’Impero austro-ungarico dall’altra. Le ostilità erano cominciate il 13 novembre dello stesso anno.
Accadde oggi, 26 novembre 1917: la prima battaglia del Piave
Le truppe italiane, credute vinte e moralmente distrutte dai vertici militari dopo la battaglia di Caporetto, opposero invece una tenace resistenza nei dintorni del monte Grappa tra le rive del Brenta e del Piave, permettendo così alla linea difensiva impostata lungo quest’ultimo fiume, di continuare a resistere all’offensiva nemica, che dovette pertanto ridimensionarsi alla guerra di trincea. Di fatto, la prima battaglia del Piave fu la prima riscossa italiana dopo il disastro di Caporetto.
Le cause della vittoria italiana
Il Comando Supremo Militare Italiano, dal quale dipendevano il Raggruppamento Squadriglie, venne quasi sorpreso dalla tenacia e dal valore delle truppe della quarta Armata, dando per scontato il fatto che l’attaccante von Below avrebbe presto fatto la sua comparsa nella pianura veneta. Per sapere come queste truppe stavano reagendo agli eventi si decise pertanto d’inviare alcuni carabinieri travestiti da semplici soldati, ma non si riuscì a estrapolare molto dai “veri militari”. A quel punto, il Sottocapo di Stato Maggiore, Gaetano Giardino, disse: “Il soldato italiano, non per virtù di provvedimenti di comando o di governo, né per favorevole rivolgimento di situazione militare (che dovette anzi conquistare col suo sangue), ma da sé e da solo, ben inteso sotto i suoi comandanti diretti di unità e di reparti, riprese la coscienza morale e il suo valore…”.
L’unica battaglia di difesa elastica sul fronte italiano della Grande Guerra
La prima battaglia del Piave, infatti, fu caratterizzata da pronti e organizzati contrattacchi del Regio Esercito che aveva deciso di concedere più autonomia agli ufficiali sul campo, con conseguente aumento del morale generale. Altro fenomeno che concorse alla vittoria difensiva è il seguente: il Comando Supremo si limitò al ruolo di “osservatore” riducendo al minimo la sua influenza con circolari e ordini rivolti alla 4° Armata, in questo modo venne eliminato il disastroso fenomeno di “burocratizzazione” che fu una delle cause della disfatta di Caporetto.
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