Il culto di San Gennaro potrebbe diventare patrimonio dell’umanità Unesco. A riportarlo è La Repubblica e Il Mattino, nelle prossime ore infatti, le istituzioni civili e religiose, con in testa il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, annunceranno la candidatura del culto del patrono partenopeo a bene culturale immateriale riconosciuto dall’Unesco.
Un eventuale riconoscimento da parte dell’Unesco avrebbe una ricaduta positiva sul capoluogo campano, in termini di fama anche perché la liquefazione del suo sangue è il miracolo più famoso del mondo e attrae da sempre migliaia di turisti.
La presentazione ufficiale, frutto di un iter durato ben tre anni, è prevista per domani alle 11, nel Museo Diocesano Donnaregina, alla presenza dell’arcivescovo di Napoli. Parteciperanno inoltre, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il neo ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
La manifestazione sarà introdotta dalle bande dei ragazzi del progetto “Canta, suona e cammina” durante la quale interverranno anche il cardinale Crescenzio Sepe ed il rettore della Università Federico II Matteo Lorito.
L’iniziativa è già stata meritevole dell’Iscrizione nell’Inventario IPIC per l’anno 2018 del Patrimonio Culturale Immateriale Campano secondo il Decreto Dirigenziale n. 205 del 07.10.2019 ed è stata promossa dal Centro Interdipartimentale Ricerca LUPT dell’ateneo napoletano, in collaborazione con la Fondazione “Fare Chiesa e Città”, l’Eccellentissima Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, il Pio Monte della Misericordia, il Complesso Monumentale Donnaregina, Museo Diocesano di Napoli, il Comitato Diocesano San Gennaro e l’Associazione “I Sedili di Napoli”.
Il sindaco Gaetano Manfredi, anche nella qualità di presidente della Deputazione della Real Cappella di San Gennaro, assumerà la rappresentanza istituzionale della candidatura con i sindaci di Benevento, Clemente Mastella, e di Pozzuoli, Luigi Manzoni, per i territori direttamente coinvolti per la storia del Santo.
Nell’occasione sarà presentato il libro “San Gennaro, devozione e culto popolare a Napoli e nel mondo” della Elio de Rosa Editore, che raccoglie più di trenta contributi scientifici sulla figura di San Gennaro e il suo rapporto con la città e il popolo napoletano.
Per l’occasione sarà mostrato anche un sito web dove emergono tra l’altro tutte le presenze nel mondo della devozione al Santo. Concluderà un filmato con interviste e tratti della devozione popolare.
San Gennaro patrimonio Unesco: il santo napoletano conosciuto in tutto il mondo
Il santo napoletano è noto in tutto il mondo, lo Stato di San Paolo, in Brasile, ad esempio, riconosce il culto del martire napoletano fra i patrimoni da proteggere e ha intitolato a lui uno dei più importanti ospedali della città. Al santo è dedicato anche lo stadio del Vasco da Gama a Rio de Janeiro. Negli Usa invece, la devozione per il santo unisce quasi tutti gli italoamericani, grazie alla forte comunità di campani immigrati nel corso degli anni. Anche in Australia, è particolarmente diffusa la devozione per “faccia gialla” (come è chiamato affettuosamente dai napoletani per via del busto del santo ricoperto in oro).
Il cammino istituzionale della candidatura Unesco verrà presentato dagli esperti proprio con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della “rappresentatività della diversità e della creatività umana” per permettere alle comunità, ai gruppi nonché alle singole persone di elaborare dinamicamente il senso di appartenenza sociale e culturale rappresentato dal Santo Patrono. Un filmato curato dalla Rai di Napoli testimonierà poi l’entusiastica vitalità della devozione tra i vari strati sociali.
Il miracolo del sangue
Il miracolo del sangue, cioè la sua liquefazione, avviene tre volte l’anno: il 19 Settembre, giorno in cui si festeggia San Gennaro, il Sabato che precede la prima domenica di Maggio, e il 16 Dicembre, data che ricorda l’intervento del patrono che fermò, nel ‘600, l’eruzione del Vesuvio salvando così la città.
Alla folla di fedeli riuniti in Duomo l’arcivescovo, dopo una processione, mostra l’ampolla. Se la liquefazione avviene in tempi rapidi, è considerata di buon auspicio per Napoli e per i suoi abitanti.