Venerdì è giorno di dati di trasmissione del bollettino covid-19 da parte del ministero della Salute, ma anche giorno di pubblicazione del report settimanale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), riferito però al giovedì.
Prendendo in esame la settimana 18-24 novembre l’Iss conferma l’aumento della circolazione del virus testimoniata da due parametri: l’indice di trasmissibilità Rt (che sale a 1,04, dato aggiornato al 15 novembre) e l’incidenza (388 casi ogni 100mila abitanti, era 353 nei sette giorni precedenti).
Bollettino covid Iss, 6 regioni a rischio alto
In attesa del bollettino covid-19 da parte del ministero della Salute, l’Iss certifica un possibile inizio di nuova ondata in concomitanza con l’aumento dei casi relativi anche all’influenza (come sappiamo, i sintomi dei due virus sono pressoché identici). L’andamento è abbastanza analogo all’ondata di ottobre, dunque un aumento del numero dei contagi a cui si abbina un carico sostenibile da parte delle strutture ospedaliere.
In tal senso, le terapie intensive non danno segnali di fatica con un rialzo contenuto a differenze dei ricoveri ordinari dove i posti letto tornano a crescere a maggior velocità. Nel primo caso la percentuale di occupazione è del 2,5% (dunque ampiamente sotto la soglia critica del 15%), mentre nel secondo siamo al 12% (in crescita dell’1%, la soglia critica è comunque lontana – il 30% – benché esistano differenze di carattere regionale).
A proposito di differenze territoriali, 6 Regioni sono classificate a rischio alto, 12 a rischio moderato e due a rischio basso. Cinque le Regioni che registrano un’occupazione dei reparti ospedalieri ordinari da parte di pazienti Covid sopra la soglia di allerta fissata al 15%: si tratta di Emilia-Romagna (15,3%), Liguria (20,6%), Marche (15,5%), Umbria (31,3%) e Valle d’Aosta (19,4%). Rispetto all’incidenza dei casi, la Regione che registra il valore più alto è, questa settimana, il Veneto con 694,9 casi ogni 100mila abitanti. Segue l’Emilia-Romagna con 521,5.