Quali sono i migliori libri da leggere sulle donne in occasione del 25 novembre (e non solo)? La Giornata contro la violenza sulle donne, nata nel 1999 per volere delle Nazioni Unite, ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, purtroppo sempre attuale, della violenza contro il genere femminile. Ecco cinque proposte di lettura, tra capisaldi della letteratura e nuove proposte, romanzi e saggi, per chi voglia capire di più sull’argomento leggendo.
Libri da leggere sulle donne: cinque proposte
1. “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir
Tra i capisaldi della letteratura di genere non si può non citare “Il secondo sesso”, un saggio della scrittrice e filosofa Simone de Beauvoir pubblicato a Parigi nel 1949 e, in Italia, dalla casa editrice Il Saggiatore per la prima volta nel 1961. Tuttora imprescindibile per gli studi sulla questione femminile, è un’opera che indaga la vita delle donne sotto tutti i punti di vista, chiedendosi quali siano le motivazioni che fanno del sesso femminile, come dice il titolo, “il secondo sesso”.
Con ‘Il secondo sesso’, Simone de Beauvoir affranca la donna dallo status di minore che la obbliga a essere l’Altro dall’uomo, senza avere a sua volta il diritto né l’opportunità di costruirsi come Altra. Con veemenza da polemista di razza, Simone de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna – sposa, madre, prostituta, vecchia – e i relativi attributi – narcisista, innamorata, mistica. Approda, nella parte conclusiva, dal taglio propositivo, alla femme indépendante, che non si accontenta di aver ricevuto una tessera elettorale e qualche libertà di costume, ma che attraverso il lavoro, l’indipendenza economica e la possibilità di autorealizzazione che ne deriva – sino alla liberazione del suo peculiare “genio artistico”, zittito dalla Storia – riuscirà a chiudere l’eterno ciclo del vassallaggio e della subalternità al sesso maschile. L’avvenire, allora, sarà aperto. Con una determinazione prima sconosciuta e un linguaggio nuovo, che tesse il filo dell’argomentazione attraverso un’originale mescolanza di mito e letteratura, psicoanalisi e filosofia, antropologia e storia, Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l’alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva. Fa di una sfida metafisica una realtà sociale.
2. “Invisibili” di Caroline Criado Perez
Appartiene al genere della saggistica anche “Invisibili. Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano” della giornalista e scrittrice britannica Caroline Criado Perez, pubblicato da Einaudi nella collana Stile Libero nel 2020. Si tratta di un libro che spiega in maniera approfondita il fenomeno del “gender data gap”, ossia l’assenza di dati riguardanti il genere femminile, in un mondo fatto perlopiù a somiglianza d’uomo.
Perché nei bagni delle donne c’è sempre la coda e in quelli dei maschi no? Perché i medici spesso non sono in grado di diagnosticare in tempo un infarto in una donna? Perché, negli incidenti stradali, le donne rischiano di piú degli uomini? In una società costruita a immagine e somiglianza degli uomini, metà della popolazione, quella femminile, viene sistematicamente ignorata. A testimoniarlo, la sconvolgente assenza di dati disponibili sui corpi, le abitudini e i bisogni femminili. Come nel caso degli smartphone, sviluppati in base alla misura delle mani degli uomini; o della temperatura media degli uffici, tarata sul metabolismo maschile; o della ricerca medica, che esclude le donne dai test «per amor di semplificazione». Partendo da questi casi sorprendenti ed esaminandone moltissimi altri, Caroline Criado Perez dà vita a un’indagine senza precedenti che ci mostra come il vuoto di dati di genere abbia creato un pregiudizio pervasivo e latente che ha un riverbero profondo, a volte perfino fatale, sulla vita delle donne.
3. “Oliva Denaro” di Viola Ardone
Di genere differente è il libro “Oliva Denaro” di Viola Ardone, un romanzo pubblicato da Einaudi nel 2021 e in lizza per il Premio Strega 2022 che, riscrivendo la vera storia di Franca Viola, ripercorre le vicende del matrimonio riparatore in Italia e il coraggio della prima donna che seppe ribellarvisi, modificando il suo destino.
È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà più farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili più toccanti della recente narrativa italiana.
4. “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi
Basato su fatti reali è anche “Leggere Lolita a Teheran” della scrittrice di origini iraniane Azar Nafisi. Professoressa di letteratura inglese presso l’Università di Teheran, la donna è costretta a ritirarsi dall’insegnamento a causa dei contenuti delle sue lezioni dopo la Rivoluzione di Khomeini e dà vita, opponendosi alle regole della Repubblica islamica, a un seminario di letteratura per le sue migliori studentesse, che si tiene ogni giovedì mattina presso la sua abitazione. Sette donne si incontrano per leggere i grandi romanzi proibiti ma anche per raccontarsi, esponendosi, le difficoltà dell’essere donne ai tempi del regime.
Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze tremende, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue, e cioè spiegare a ragazzi e ragazze esposti in misura crescente alla catechesi islamica una delle più temibili incarnazioni dell’Occidente: la sua letteratura. Il risultato è uno dei più toccanti atti d’amore per la letteratura mai professati – e insieme una magnifica beffa giocata a chiunque tenti di interdirla.
5. “Mostruosa maternità” di Romana Petri
Tra i nuovi libri da leggere sulle donne, interessante è “Mostruosa maternità” di Romana Petri, libro uscito per Giulio Perrone Editore nel 2022: una raccolta di undici racconti scritti dall’autrice sui lati più oscuri della maternità e che hanno la capacità di immergere il lettore nell’universo femminile senza sconti, affrontando difficili verità.
In Mostruosa maternità Romana Petri indaga uno dei sentimenti più complicati: quello che lega una madre ai suoi figli. Che unisce e disunisce, perché non per tutte mettere al mondo un figlio significa gioia e appagamento. Anzi, a volte sembra che queste protagoniste entrino nella terra del diavolo e che poi non sappiano più come uscirne. In una rinnegata possibilità, o incapacità, di intravvedere una redenzione prima della caduta, cominciano queste storie. Iniziando e chiudendo con il caso Franzoni, i racconti iniziano nel Medio Evo per poi finire ai nostri giorni. In quel parte della mente può andare a finire il pianto dirotto di un figlio? Quale senso di inadeguatezza estetica durante la gestazione può fare impazzire? E perché si può accettare violenza sul proprio figlio da parte di un uomo che ne sia o non sia il padre? Che tipo di insana gelosia può provare una madre verso una figlia? In questo territorio dove a rimetterci è ancora una volta il più debole, Petri cerca di capire osservando ogni dettaglio della più crudele delle violenze. Tra fatti di cronaca veri e storie di fantasia, Mostruosa maternità è un viaggio nella parte più oscura e indicibile dell’universo femminile.