Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha inviato nella serata di giovedì al Parlamento e alla Commissione Europea la premessa della Manovra 2023, base di partenza di un lungo documento che conterrà le principali misure economiche per i prossimi dodici mesi.
L’ex parlamentare leghista non usa giri di parole nella sua introduzione, parlando di “severa difficoltà a livello economico e sociale” nonché “di grande incertezza riguardo al contesto geopolitico“. Segue il riferimento al caro energia, che “minaccia la sopravvivenza delle nostre imprese e dei servizi”, ma anche all’inflazione, che non si accompagna un innalzamento diretto del reddito delle famiglie italiane.
Manovra Giorgetti, il ministro promette una rivalutazione dopo il Q1 2023
Precisato il contesto dell’Italia al tramonto del 2022 nella premessa alla Manovra, il ministro Giorgetti segna dunque il filo conduttore della politica economica basata su “una continuazione e un rafforzamento degli aiuti a imprese e famiglie, rendendoli ancor più mirati, incisivi e differenziati”.
Una priorità che dovrà amalgamarsi “affinché le risorse di bilancio siano spese in modo oculato” insieme alla necessità di non creare “situazioni di forte svantaggio competitivo insieme all’aumento della povertà e del disagio sociale”. Successivamente, il titolare del Mef ricorda le stime di crescita secondo i conti del suo Ministero, in particolare il +0,6% del Pil nel 2023 (dato su cui le agenzie di rating sono contrastanti) e l’obiettivo del 2% di crescita nel 2024. Ma nella premessa si legge anche l’intenzione dell’Esecutivo di rivalutare l’andamento economico a fine marzo, in vista del Patto di Stabilità, con la possibilità di rivedere o attuare “nuove misure di contrasto al caro energia” facendo leva sulle entrate extra nelle casse dello Stato oppure sfruttando in maniera congiunta i risparmi nella spesa pubblica.
Nel frattempo non mancano le critiche ai provvedimenti. Il leader della Cgil Maurizio Landini parla di “Manovra sbagliata”, mentre è diventato virale il contenuto video postato dal leader M5s Giuseppe Conte: una contestazione silenziosa che richiama il film “Love Actually”.