Walter Chiari moglie. Walter Chiari, pseudonimo di Walter Michele Armando Annicchiarico (Verona, 8 marzo 1924 – Milano, 20 dicembre 1991), è stato un attore, comico, cabarettista e conduttore televisivo italiano.
Walter Chiari moglie, figli
Sposa Alida Chelli, nel 1969, e hanno un figlio, Simone. Divorziano dopo tre anni rimanendo, comunque, in buoni rapporti. Il figlio è presentatore televisivo su La7, Mediaset e Rai. A metà anni ’50 ha avuto una relazione con l’attrice americana Ava Gardner. Walter e Ava diventano così la coppia più assediata d’Italia. Si inseguono fra un set e l’altro in giro per il mondo ma il comico trova il tempo di portare la diva ad Andria, in Puglia, per farle conoscere i suoi genitori. Un fidanzamento quasi d’altri tempi insomma visto che anche Ava lo trascina nel Nord Carolina per fargli vedere i luoghi della sua infanzia. I due poi si ritrovano anche sullo stesso set: quello della commedia La capannina, film del 1957 con David Niven – girato in parte negli studi di Cinecittà. Ava segue Walter ovunque – e per oltre un anno gira insieme a lui l’Italia per le repliche dello spettacolo Il gufo e la gattina – che Chiari porta con successo in tutti i teatri. L’idillio però non ha vita lunga, a causa degli eccessi di alcool, nevrosi e un’inquietudine che l’attrice si trascina da tutta la vita.
Cause morte
Negli ultimi anni l’attore godeva di buona salute, tuttavia aveva spesso il cuore un po’ affaticato e, già nel 1988, fu ricoverato per una lieve ischemia miocardica, che fu comunque risolta in pochi giorni. Chiari subì anche due piccoli interventi chirurgici per un’ernia inguinale, nel gennaio 1990 e ai primi di dicembre 1991, venendo sempre dimesso qualche giorno dopo. Il 18 dicembre 1991, Chiari si sottopose anche ad un check-up medico al Policlinico S.Matteo di Pavia, che lo dichiarò in buona salute.
La sera del 19 dicembre, si recò presso il Teatro di Porta Romana per vedere lo spettacolo del suo amico e collega Gino Bramieri, per poi proseguire la serata a cena con l’impresario teatrale Libero Zibelli, suo amico da oltre vent’anni, che però non lo vide arrivare. Secondo il custode del residence dove viveva abitualmente da solo dopo la separazione da Patrizia Caselli, una piccola stanza dell’Hotel Siloe in via Cesari del quartiere Niguarda, periferia di Milano, Chiari rientrò verso l’1 e 30 circa di notte, apparentemente in buone condizioni, e chiedendo la sveglia per l’indomani. Tuttavia, alla mattina del 20 dicembre, non ricevendo né risposte dall’appartamento, né risposte di insistenti telefonate di amici e parenti, a mezzogiorno si decise di salire ed entrare in camera dove l’attore fu trovato morto, ancora vestito dalla sera prima, seduto in poltrona davanti al televisore acceso
Nonostante la causa della morte certa, l’autopsia, e nonostante il parere contrario dei parenti, nel 1995 fu ordinata la riesumazione del cadavere per una analisi tossicologica più approfondita dovuta ad un’inchiesta a carico di Pierantonio Bettelli, ex fisioterapista dell’attore, indagato per trattamenti farmacologici non autorizzati presso una clinica di Bergamo, dove Chiari era solito recarsi. Nel 1996 la magistratura archiviò il caso, facendo così cadere l’accusa di omicidio colposo per il massaggiatore