Poker Face: oggi, 24 novembre 2022, è uscito al cinema il nuovo film di Russell Crowe un thriller già presentato a Roma per il Festival del Cinema. La trama ruota attorno a Jake, un miliardario che vuole vendicarsi dei suoi amici di infanzia e che li invita nella sua villa a Miami per una complessa partita di poker: tutto sembrava andare secondo i piani, prima che la villa venisse presa d’assalto da alcuni criminali.

Poker Face

Poker Face: trama e cast

Non è la prima volta che Russel Crowe si cimenta alla regia di un film, già aveva provato a lavorare anche dietro la cinepresa con la pellicola The Water Diviner nel 2014, del quale però non si era occupato della sceneggiatura. Nel caso di Poker Face, Russell Crowe riprende una storia di Stephen Coates e la riscrive, riadattandola alle sue esigenze: si tratta di una storia australiana, con una particolare attenzione per la tensione, l’amicizia e anche la famiglia.

L’idea dietro a Poker Face è quella di poter fare un bilancio della vita di Jake, il protagonista, interpretato proprio da Russell Crowe, e svelare, alla fine, la falsità di certe amicizie, la loro superficialità e, invece, la profondità di certe verità più nascoste: intenti nobili, che non sempre il film, a tratti confuso, riesce bene a trasmettere al pubblico.

Interessante è la contrapposizione tra il gruppo di miliardari -pieno di falsità e amicizie non profonde- e il gruppo dei ladri, dall’altra parte, che si mostra, al contrario, capace di rapporti ben più profondi e umani.

Vedremo recitare nel cast: Russell Crowe, RZA, Elsa Pataky, Liam Hemsworth, Aden Young, Brooke Satchwell, K Callan, Lynn Gilmartin, Daniel MacPherson, Benedict Hardie, Jacqueline McKenzie, Molly Grace, Paul Tassone, Steve Bastoni e Matt Nable.

La parola a Russell Crowe: il gioco d’azzardo e la sfida del film

Il protagonista della pellicola, Jake Foley è un miliardario, magnate dell’industria tecnologica ed abile giocatore di poker: proprio quest’ultima caratteristica delinea anche i suoi pregi e le sue abilità, come spiega Crowe.

“Jake ha tutto, tranne la cosa più preziosa: il tempo. Da abile giocatore ha la capacità di non mostrare emozioni, e la cosa più interessante è stata cercare di ricostruire quello che c’è dietro al suo sguardo apparentemente imperscrutabile” racconta alla stampa l’attore-regista e aggiunge di essere molto contrario al gioco d’azzardo, cosa che lo ha fatto scontrare con i figli, che, invece, avevano molto scommesso su una squadra di football. Il legame con loro rimane per l’attore fondamentale: “la cosa più importante e più sorprendente della mia vita è essere padre. Io non potrei immaginarmi senza i miei figli: se non ci fossero, tutta la ricchezza della mia vita sparirebbe. Ma questo è un pensiero che accomuna qualsiasi genitore quando mette al mondo un figlio.”

Ma, pur essendo contrario al gioco d’azzardo, il film Poker Face sembrava essere una vera scommessa per tutti, come lui stesso spiega: “quando mi è stato proposto il progetto la sceneggiatura era da riscrivere, il cast non c’era, mancavano cinque settimane all’inizio delle riprese ed eravamo in pieno lockdown. E avevo perso mio padre da pochi giorni. Era una sfida assurda.”

Se qualcuno non avesse agito, infatti, le quasi 290 persone che stavano lavorando al film avrebbero perso il lavoro: d’altronde, era quello che avrebbe voluto il padre da poco scomparso dell’attore.

“Quindi ho fatto la cosa che mio padre avrebbe voluto che facessi e cioè mantenere i 288 membri della troupe già impiegati, fingendo di sapere che cosa stessi facendo, anche se non lo sapevo bene […] Ed ecco il punto con questo tipo di lavoro: alla fine saprai cosa ca**o stai facendo, e alla fine potrai davvero iniziare ad applicarti. E il film è un mezzo così resistente e puoi semplicemente spingerlo e spingerlo. E a volte ti dà una risposta immediata e dici “sì, è quello che sto facendo, lo sto facendo in quel modo”.”