Duemila euro al partito ogni mese: il M5S potrebbe presto mandare in soffitta la vecchia regola dei versamenti per le restituzioni, vale a dire le donazioni effettuate dai parlamentari per sostenere progetti a favore della collettività rinunciando a parte di indennità e diaria. L’ipotesi al vaglio dei vertici prevedrebbe un’unica donazione secca mensile degli eletti -2.000 euro dovrebbe essere la quota X- ma tutta destinata a finire nelle casse del M5S. ”Saranno poi i vertici a stabilire modalità e importi per opere da destinare ai cittadini – dicono autorevoli fonti del Movimento: una quota parte variabile di volta in volta, a seconda dei margini di spesa disponibili”. Se il restyling dovesse andare in porto, si tratterebbe di una novità epocale per un Movimento che ha fatto delle restituzioni uno dei suoi cavalli di battaglia.
Intanto, la prossima settimana dovrebbe iniziare a definirsi lo schema delle commissioni bicamerali di Garanzia. “Dipende da chi propongono”, ha risposto il presidente del Movimento 5 stelle Conte sull’eventualita’ di una convergenza con il Pd. Il nome favorito alla guida del Copasir per il Partito democratico, e ben visto come opzione anche dalla maggioranza, e’ quello dell’ex responsabile della Difesa Guerini. I pentastellati hanno rilanciato con il magistrato Scarpinato ma potrebbero convergere alla fine sull’esponente di Base riformista. Resta invece il nodo della commissione di Vigilanza Rai, ‘partita’ che potrebbe essere legata a doppio filo dall’esito di quella sul Copasir. Per il momento i partiti hanno indicato i componenti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ma non quelli che dovranno comporre la commissione di Vigilanza di viale Mazzini. Qualora si decidesse di ‘accorpare’ in uno stesso giorno le votazioni, si correrebbe il rischio di un’ulteriore dilazione dei tempi. Ma il governo ha piu’ volte sollecitato a fare presto. Per la Vigilanza Rai il Movimento 5 stelle punta su Riccardi, vicepresidente dei pentastellati. Nella maggioranza però si preferirebbe un’altra opzione, quella dell’ex ministro delle Politiche agricole Patuanelli. Alla fine però potrebbe spuntarla il candidato di Italia viva-Azione, l’ex ministro Boschi.