Era uno di quegli argomenti riflessi già al principio della nuova Legislatura quando, in Parlamento, si discuteva ancora delle presidenze di Camera dei Deputati e Senato. Stiamo parlando delle commissioni bicamerali di vigilanza del Copasir e della Rai. Commissioni che spettano, tradizionalmente, alle opposizioni. Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Terzo Polo sono quindi nella fase delle trattative. Seppur asimmetriche. È pronto a metterci la mano sul fuoco il Terzo Polo che, fin dal primo momento, ha denunciato il tentativo di Letta e Conte di isolare la federazione calendian-renziana. Il Terzo Polo se ne sta quindi in disparte, muovendo le proprie pedine, intenzionato a portare a casa almeno un risultato. Quello annunciato, seppur nelle segrete stanze, è la vigilanza Rai. La quale finirebbe, negli accordi stipulati tra Azione ed Italia Viva, alla Senatrice Maria Elena Boschi. Ma non sarà facile bruciare Pd ed M5s.

Commissioni bicamerali vigilanza: cosa sta succedendo

Lo schema delle commissioni bicamerali di vigilanza dovrebbe iniziare a formarsi la prossima settimana. Secondo quanto riportato dall’AGI è plausibile ritenere che stia accadendo quanto temuto da Calenda e Renzi: un’intesa giallorossa. Conte non avrebbe precluso – riferendosi al solo Copasir – all’accordo: “Dipende – riferendosi al Pd – dal nome che propongono”. Il nome del Pd dovrebbe essere quello di Lorenzo Guerini, ex Ministro della difesa che è gradito anche alla maggioranza. Il Movimento 5 Stelle, in attesa di capire se sia deciso a convergere su Guerini, ha schierato il nome di Roberto Scarpinato.

Guerini a Washington

Conte mette una fiches anche per la Vigilanza Rai: Riccardo Ricciardi. Che, però, non sposa il placet della maggioranza, maggiormente orientata sull’ex Ministro Patuanelli. Uno stallo che potrebbe sciogliersi proprio grazie all’intervento del Terzo Polo e, quindi, alla proposta di Boschi. Con quest’ultima sulla Rai e Guerini sul Copasir, però, sarebbe una debacle grillina.

A quel punto, secondo fonti AGI, Conte potrebbe accaparrarsi qualche altra commissione bicamerale. Quella sul femminicidio oppure una di quelle – se confermate – già presenti nella passata legislatura. Ad esempio la commissione sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, quella sul sistema bancario e sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. O, ancor più appetibile in base alla storia del partito, quella antimafia.