Aboubakar Soumahoro ha annunciato la sua decisione di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra. A renderlo noto tre esponenti della lista elettorale: Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato Avs, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e deputato Avs e Luana Zanella, presidente del gruppo parlamentare Avs. Soumahoro si autosospende in seguito alle polemiche legate alle coop gestite da sua suocera, con l’accusa ai danni di Marie Terese Mukamitsindo di mancati pagamenti ai lavoratori e di pessime condizioni di assistenza.

Con la massima libertà, Aboubakar Soumahoro ci ha comunicato la decisione di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra. Rispettiamo questa scelta che, seppur non dovuta, mostra il massimo rispetto che Aboubakar Soumahoro ha delle istituzioni e del valore dell’impegno politico per promuovere le ragioni delle battaglie in difesa degli ultimi che abbiamo sempre condiviso con Aboubakar.

Soumahoro si autosospende: “Ha ribadito la sua estraneità alle vicende”

Bonelli, Fratoianni e Zanella fanno sapere che l’ex sindacalista dei braccianti è “sereno e determinato“.

Abbiamo incontrato Aboubakar Soumahoro per discutere e approfondire le vicende che da giorni sono al centro della cronaca. Lo abbiamo trovato sereno e determinato. Ci ha esposto il suo punto di vista e ha annunciato l’intenzione di rispondere punto su punto e nel merito alle contestazioni giornalistiche, ribadendo la sua assoluta estraneità alle vicende. Naturalmente sarà lui a farlo, nelle forme e nei tempi che riterrà più opportuni.

Nel frattempo, Soumahoro ha annunciato la sua partecipazione al talk show di La7 Piazzapulita, nella puntata che andrà in onda questa sera, giovedì 24 novembre.

Soumahoro si autosospende: arrivano nuove accuse al deputato

Nel frattempo, non si placano le accuse al sindacalista di origini ivoriane. In un’intervista alla trasmissione televisiva Striscia la Notizia, due suoi ex compagni, Sambare Soumaila e Alfa Berry, lo accusano di aver organizzato una raccolta fondi per i campi in cui lavorava senza che i braccianti abbiano visto gran parte dei soldi.

Vieni solo a scattare selfie auto-promozionali, che è rimasta l’unica attività che vieni a fare tra le nostre baracche. Con quei selfie hai raccolto centinaia di migliaia di euro attraverso le donazioni di ignari benpensanti, ma ne abbiamo spesi meno della metà della metà della metà per portarci a ognuno di noi un pacco di pasta, un chilo di sale e 700 grammi di passata di pomodoro.

Una bufera che sembra non aver fine, quella abbattutasi su Soumahoro. Il caso più recente è quello di giugno 2022, quando diversi dipendenti delle coop Karibu e Aid hanno raccontato di non essere stati retribuiti per diversi mesi e di aver lavorato in nero. Altre accuse erano piovute da parte di alcuni giovani migranti, che hanno denunciato di essere stati lasciati senza corrente, cibo, acqua e vestiti.

Su queste basi la Procura ha aperto due fascicoli, per truffa ai danni dello Stato e altri reati fiscali e per presunti maltrattamenti nelle strutture. Guardia di Finanza e Carabinieri stanno indagando.

Dalle accuse, Marie Terese Mukamitsindo, madre della compagna di Soumahoro, si era sempre difesa così.

Non abbiamo soldi da dargli perché lo Stato non ci paga in tempo: tra burocrazia e Covid i fondi arrivavano anche dopo un anno e mezzo.