Pos 30 euro: il Governo Meloni fa un passo indietro sull’obbligo per esercenti e professionisti di accettare pagamenti effettuati con carte di debito, credito o prepagate tramite Pos. L’articolo 68 della nuova Legge di Bilancio prevede infatti l’esenzione per le transazioni di valore inferiore a 30 euro nelle ipotesi che saranno “individuate con decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze” entro il prossimo giugno (180 giorni).

Pos 30 euro: le nuove misure sui pagamenti previste dal Governo Meloni

Sono due le misure contenute in materia di “mezzi di pagamento” nell’articolo 68 della bozza della Manovra approvata dal Cdm lo scorso lunedì: da una parte c’è l’innalzamento del limite alla circolazione di cartamoneta a 5mila euro – limite che sarebbe sceso a mille a partire dal prossimo primo gennaio -; mentre, dall’altra, c’è una retromarcia sulle sanzioni per coloro che non accettano pagamenti sotto i 30 euro attraverso il Pos. Si modifica così il decreto 179 del 2012, con cui il Governo Monti dispose l’obbligo di Pos a meno di “oggettiva impossibilità tecnica”, per esempio in mancanza di connessione alla rete dell’apparecchio o altri problemi tecnici presentati dal dispositivo. A questa esclusione si aggiungeranno ora quelle che saranno individuate dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.

La bozza della Manovra aggiunge infatti al decreto Monti che “limitatamente alle transazioni di valore inferiore ai 30 euro”, il Ministero delle Imprese d’accordo col Mef stabilirà entro giugno (180 giorni) i criteri di esclusione per “garantire la proporzionalità della sanzione e assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nelle more dell’adozione del decreto, si legge ancora, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”. Le sanzioni, scattate il 30 giugno 2022, prevedono che negoziante, artigiano o professionista che rifiuti al cliente il pagamento attraverso Pos sia multato per 30 euro più il 4% del valore della transazione rifiutata, senza sconti nemmeno nel caso di pagamento entro i 60 giorni dalla notifica della violazione. Dall’obbligo sono esonerati i tabaccai, limitatamente alla vendita di prodotti dei monopoli (sigarette) o dei valori postali o bollati (marche da bollo), in ragione dello scarso margine di guadagno che hanno su questi articoli.

Per Angelo Di Stefano, presidente dell’Associazione Partite Iva, si tratta di “un passo avanti”

Certamente consideriamo un passo avanti la proposta contenuta nella Manovra – che ora vedremo come verrà sviluppata -, considerando il fatto che le banche non hanno avuto nessun obbligo nel modificare le proprie commissioni e quindi spesso diventava troppo oneroso per gli esercenti applicare, anche per spese minime, un pagamento elettronico – ha dichiarato a TAG24 Angelo Di Stefano, presidente dell’Associazione Partite Iva -. Detto questo, sarebbe il caso di fare un tavolo dove sia banche che esercenti stabiliscano delle commissioni eque, perché obbligare una parte degli esercenti al Pos senza mettere regole e paletti alle banche, crea una situazione di svantaggio per l’esercente. Prendiamo in maniera positiva la proposta, è sempre un passo avanti, anche se siamo in attesa di altre misure prioritarie che vadano incontro al rilancio dell’economia italiana”.