Tragedia a Gabiano, piccolo comune in provincia di Alessandria, dove una donna di 53 anni, Marina Mouritch di origine lituana, è stata uccisa in casa con alcune coltellate alla gola inferte dal figlio.
Marina era casalinga e viveva in un rustico al civico numero 7 di viale Roma, a pochi passi dalla piazza del municipio, era sposata con Pasquale Cometti, che al momento dei fatti si trovava a lavoro in una struttura ricettiva del paese ed era madre di due figli.
A ucciderla sarebbe stato proprio il figlio minore, Antonio, nella serata di ieri, Mercoledì 23 Novembre al culmine di un litigio. La famiglia è stata descritta da tutti come molto riservata e alternava periodi di residenza tra Gabiano e un’altra casa fuori dal Piemonte.
Restano ancora da chiarire i motivi che hanno portato all’omicidio della donna, anche se la lite tra il figlio e la madre potrebbe essere scaturita da crisi depressive.
Il 25enne, disoccupato, era infatti, in cura da tempo per problemi di salute presso l’Asl di Casale e, come confermato da chi lo conosce o ha avuto modo di frequentarlo, è un ragazzo molto schivo e riservato. Anche se, in passato, aveva preso parte a diverse attività di volontariato, in particolare per l’Anffas.
A trovare il cadavere della madre, è stato il padre Pasquale rientrato a casa dopo la giornata di lavoro.
Gabiano donna uccisa: la confessione del figlio
Il ragazzo, dopo l’omicidio, avrebbe tentato di infilare in un sacco nero per i rifiuti il corpo senza vita della donna, lasciandolo poi sul pavimento della cucina. Subito dopo si sarebbe recato dai carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato per costituirsi. In caserma, Antonio Cometti ha detto: “Ho ucciso mia madre”. Quando si è presentato dai carabinieri, il giovane aveva ancora indosso gli abiti sporchi di sangue.
Alle forze dell’ordine non risultano precedenti denunce o interventi per maltrattamenti o liti in famiglia, prima del tragico epilogo di ieri. Gli specialisti della sezione investigativa di Alessandria hanno trovato nell’appartamento un coltello da cucina ad anima liscia con una lama di 30 centimetri verosimilmente utilizzato dal giovane per commettere l’omicidio.
Sul corpo della donna sono stati riscontrati anche dei tagli ai polsi, considerati dagli inquirenti riconducibili a dei tentativi di difesa.
Sul luogo dell’omicidio sono arrivati anche un medico legale e il pubblico ministero di turno della procura alessandrina che ha disposto sul corpo della donna l’esame autoptico che verrà effettuato nei prossimi giorni.
Il giovane è stato subito arrestato per omicidio e portato nel carcere di Vercelli in attesa dell’udienza di convalida del gip.
Subito avvisato anche il primo figlio della coppia che vive in provincia di Siena.
Una vicina della famiglia ha detto:
“Sapevamo che vivevano anche in Toscana ma non molto altro. Quello che è successo, anche se non li conoscevamo a fondo, non può che sconvolgerci”.
“Un fatto orribile che ci rattrista”, commenta il sindaco del paese, Domenico Priora, in una nota del Comune.
Altra tragedia in Piemonte
Sempre in Piemonte, nell’Astigiano, è avvenuto un altro omicidio in ambito familiare: un uomo ha ucciso il figlio di 26 anni, al culmine di una lite, con un oggetto affilato.
Secondo le prime ricostruzioni l’uomo avrebbe accoltellato il figlio in camera da letto, forse al termine di una lite per poi chiamare i Carabinieri e confessare quanto accaduto.
Ora l’uomo, Piero Pesce, un 61enne di Canelli, in provincia di Asti, si trova in caserma in stato di arresto, dove, secondo quanto riferisce l’Ansa, avrebbe ammesso le sue responsabilità e sarebbe ora in attesa di essere portato in carcere.
Al momento dell’arrivo dei militari nell’appartamento insieme ai soccorritori del 118, il ragazzo era purtroppo già morto. La lite tra i due, sarebbe scoppiata per motivi legati ai numerosi debiti contratti dal giovane.
Valerio Pesce infatti, aveva diversi problemi di alcolismo e ludopatia. Il giovane, gestore di una tabaccheria ad Alba, da alcuni anni aveva perso la madre e da poco tempo era tornato a vivere con il padre. I vicini hanno riferito di aver sentito delle urla e delle richieste di aiuto durante la mattinata e del vociare animato la sera prima.