È stato presentato stamattina al Tecnopolo di Bologna il supercomputer Leonardo, il quarto computer più potente e veloce al mondo. L’ex premier Romano Prodi l’ha definito “un passo dentro al cambiamento”, mentre Francesco Ubertini, presidente del Cineca ed ex rettore del polo universitario, ha parlato di “mezzo al servizio di tutti”. Tra i presenti alla cerimonia di inaugurazione, iniziata con l’iconico taglio del nastro da parte di Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, anche il presidente Sergio Mattarella.

Cos’è e come funziona il supercomputer Leonardo

Sarà gestito dal Cineca, consorzio interuniversitario a cui aderiscono 69 università italiane, due ministeri e 27 istituzioni pubbliche nazionali, il supercomputer Leonardo realizzato presso il Tecnopolo di Bologna che, con una performance misurata di High-Performance Linpack (Hpl) di 174,7 petaflop, si posiziona al quarto posto nella Top500 dei supercomputer più potenti al mondo, già annunciata al Sc22, la più importante conferenza internazionale per l’High Performance Computing in corso a Dallas, in Texas. La nuova macchina ha una capacità totale di 250 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo – 10 volte in più del precedente sistema Cineca – con una capacità di archiviazione di oltre 100 petabyte, è costata 240 milioni di euro e garantirà l’80% della potenza di calcolo italiana e oltre il 20% di quella europea.

Le dichiarazioni dei presenti alla cerimonia di inaugurazione

“Oggi si realizzano due sogni. Il sogno tecnologico e il sogno europeo”, ha commentato Anna Maria Bernini, ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, subito dopo il taglio del nastro. Le ha fatto eco il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha parlato di “giornata che ci lancia verso la rivoluzione digitale e verso l’esplorazione delle frontiere della ricerca e dello sviluppo tecnologico”. Giornata storica anche per il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, secondo cui il Leonardo è “la dimostrazione che lavorare insieme fra istituzioni è un valore aggiunto che viene poi distribuito a beneficio di tutti”.

Il supercomputer è arrivato a Bologna grazie agli investimenti fatti dalla Regione per il recupero urbanistico e l’infrastrutturazione dell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, sede del Tecnopolo, dove si trovano già il Data Center del Centro Meteo Europeo, Agenzia Italia Meteo e dove saranno accolti università, centri di ricerca e istituti scientifici di tutto il Paese: una vera e propria “Data Valley” bolognese. “Ora andiamo a collocarci dove si gioca la sfida più importante dell’innovazione”, ha aggiunto Bonaccini, quella per cui “la crescita economica sia sempre sostenibile e al servizio delle persone per una società che vogliamo più inclusiva e solidale” in cui ci siano “lavoro di qualità, accesso ai diritti, alla scienza per tutte le persone e garanzia delle migliori cure senza che vi sia distinzione tra ricchi e poveri”.

Sono eventi che cambiano  l’idea di una comunità, è un passo dentro al cambiamento del mondo. Non è un passo lungo, occorrerà tanto sviluppo successivo, ma è una bella giornata”, ha commentato invece l’ex premier Romano Prodi. Quello di Bologna, ha sottolineato, “è uno dei centri più grandi d’Europa ed è chiaro che il presidente della Repubblica, sostenendo questo, sostiene il Paese, non solo Bologna”. Leonardo potrà infatti essere usato nei più svariati ambiti: dall’impresa alla pubblica amministrazione, dalla ricerca scientifica a quella sociale. Infine, una riflessione sul rapporto tra esseri umani e tecnologia è arrivata dal cardinale Zuppi: “Quale sarà il potere dell’intelligenza artificiale, chi deciderà? Si pone anche il problema dell’etica, come vogliamo che sia perchè l’uomo sia sempre al centro? Perché sia l’uomo che non perda se stesso ma sappia usare la sua straordinaria capacità creativa e generativa per generare vita e non morte”, ha detto l’Arcivescovo di Bologna.