Alla vigilia dell’esordio del suo Brasile nel girone G del mondiale in Qatar, Dani Alves ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Otto anni dopo l’ultima partecipazione alla kermesse sportiva più importante del mondo, il terzino attualmente in forza al Pumas crede fermamente nella vittoria finale dei verdeoro. Ma non solo. Immancabile il riferimento all’esperienza italiana nella stagione 2016/17 con la maglia della Juve. Un’annata che Dani Alves ricorda con particolare rammarico: Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere afferma Dani Alves –. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto. In quel caso, la società ha preso un calciatore con un grande potenziale offensivo, ma non serviva. Non avevo mai calciato lungo in vita mia, non potevo certo cominciare a 33 anni. Hanno fatto la scelta sbagliata. La stagione in bianconero si chiuse con il successo in campionato e Coppa Italia. Il triplete fu solo sfiorato, con la sconfitta nella finale di Champions League contro il Real Madrid per 4-1. Dopo aver saltato l’edizione in Russia nel 2018 per un infortunio al ginocchio, Dani Alves si appresta a prendere parte al suo terzo mondiale, dopo le esperienze in Sud Africa nel 2010 e nella competizione casalinga disputata in Brasile nel 2014.

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Dani Alves-Juve, una scelta sbagliata

Dani Alves e la Juve. Un rapporto mai definitivamente sbocciato, che si concluderà con la partenza del terzino brasiliano appena dodici mesi dopo l’arrivo a Torino, destinazione Paris Saint Germain. Sembra passata una vita. Eppure, a 39 anni, il calciatore più vincente della storia del calcio (con 44 trofei vinti con i rispettivi club in bacheca) sta per battere un nuovo record. Il terzino destro del Pumas ha cancellato il primato di Djalma Santos (37 anni nel 1966) ed è diventato il calciatore brasiliano più anziano ad essere convocato per un mondiale. Una competizione che il Brasile punta a vincere: Sono qui per aiutare la squadra, ma in campo. Mi sono preparato al meglio e sono arrivato in Qatar per giocare. La rosa oggi non ha eguali per quantità di giocatori brillanti, però siamo anche molto equilibrati. Sono in nazionale da 16 anni e questo è il miglior momento per noi a livello di giocatori. Il Brasile è sempre favorito, per tradizione e storia. Cose che contano in questi tornei”.

Dani Alves e il mondiale: “Voglio essere protagonista”

Non solo Juve nel racconto di Dani Alves alla Gazzetta dello Sport. Quello che sembra il Brasile più forte della sua esperienza in nazionale è chiamato ad arrivare sino in fondo per ambire al sesto mondiale della sua storia. L’idea è quella del terzino destro è quella di rendersi protagonista in campo e fare da uomo guida della Seleção. Si giocherà una maglia da titolare nel Brasile – che esordirà stasera contro la Serbia – con Danilo, il compagno di squadra con cui ha più legato: “Sì, è il giocatore con cui mi trovo meglio, nonostante giochi nella mia stessa posizione. Stiamo bene perché quando siamo insieme cacciamo via la noia. È una persona di grandissima intelligenza, che adora il calcio. È l’unico con cui posso parlare di altre cose, la conversazione con lui è avanzata, evoluta. In campo siamo diversi, ma visto che il calcio non si gioca in un solo modo ognuno può essere utile”.