Manovra pos. Con la Manovra arrivano nuove esenzioni all’obbligo di consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat.

Manovra pos, esenzione obbligo pagamenti elettronici

Nella bozza della Legge di Bilancio 2023 c’è una norma che riguarda i pagamenti con il Pos. Prevede l’esenzione dall’obbligo di accettare carte di credito e bancomat per scontrini al di sotto dei 30 euro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”. La Manovra prevede poi lo stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio. Una polemica si era anche sviluppata sul costo per l’affitto del Pos. La commissione media pagata, secondo i calcoli di uno studio di cui ha parlato La Stampa, è dello 0,9%. Lo 0,54% finisce ai circuiti internazionali come Visa o Mastercard. Il resto è appannaggio delle banche italiane. Per i piccoli esercenti il conto ammonta all’1,32%. Lo 0,78%, in questo caso, finisce agli istituti di credito.

Marcia indietro

L’introduzione di sanzioni per chi rifiuta di accettare il pos era una delle milestones del Recovery Plan da raggiungere entro il giugno 2022. Per questo il governo Draghi aveva anticipato l’entrata in vigore delle multe. Ora il nuovo esecutivo fa marcia indietro e, con ogni probabilità, dovrà anche discuterne con la Commissione europea. Anche questa mossa, infatti, come l’innalzamento al contante e i condoni vanno in direzione contraria rispetto alle richieste Ue e all’obiettivo del Pnrr di ridurre la propensione a evadere. L’obbligo di accettare i pagamenti con il bancomat, quindi tracciabili, risale al decreto Crescita del governo Monti, nel 2012. Nel 2014 la soglia minima venne fissata a 30 euro e l’entrata in vigore rinviata al giugno 2014. La legge di Stabilità per il 2016 aveva ridotto il tetto a 5 euro, introdotto eccezioni per i casi di “oggettiva impossibilità tecnica” e previsto sanzioni di 500 euro per l’esercente che risultasse privo del terminale pos, con il rischio di raddoppio a 1.000 euro seguito addirittura dalla sospensione dell’attività se non si fosse messo in regola. Misure draconiane rinviate però a un decreto ministeriale mai varato.