Alessandro Michele lascia Gucci, dopo i rumors di questa mattina ora è ufficiale. Dopo oltre 20 anni nell’azienda e 7 anni da direttore creativo con un record del +35% toccato nel 2018 finisce una vera e propria era per il brand numero uno al mondo. Nel corso della mattinata erano circolati i rumors, ma ora è ufficiale.

Alessandro Michele lascia Gucci, le parole del creativo

Alessandro Michele usa parole al miele verso quella che per 20 anni è stata casa sua: “Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Auguro a voi che siete la mia famiglia allargata di continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà”

Il brand riconosce l’importanza di Michele

Un addio quello tra il più importante creativo della moda a livello mondiale ed il brand che ha portato ai vertici che si consuma senza strascichi polemici, almeno nel comunicato diffuso da Gucci: “Ringraziamo Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da Direttore Creativo“, sono state le parole di Marco Bizzarri CEO di Gucci. Anche il gruppo Kering, proprietario del brand ha parlato con il suo CEO François-Henri Pinault:La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà un momento eccezionale nella storia di questa Maison”.

I motivi dell’addio inspiegabile

Da quando Alessandro Michele era diventato direttore creativo la crescita del brand Gucci è stata tangibile, tanto che oggi lo lascia mentre figura al primo posto nella classifica a dei più desiderati al mondo. Una vera e propria svolta per un uomo che a soli 49 anni è diventato famoso quanto il marchio in cui è cresciuto artisticamente per più di 20 anni portandolo nella nuova visione “genderfluid”. I motivi della separazione sarebbero da ritrovarsi essenzialmente in un calo della performance attesa, seppur minimo.


Alessandro Michele e Jared Leto insieme all’ultimo Met Gala

Numeri sotto performanti rispetto agli altri brand di Kering

Con una crescita organica del 9% nel terzo trimestre (+18% a dati riportati) e dell’8% nei primi nove mesi del 2022 Gucci è cresciuta meno di quanto era previsto, con la colpa secondo Kering che sarebbe proprio nella mancanza di innovazione di Alessandro Michele che si sarebbe limitato a puntare sui grandi nomi come nella recente campagna con protagonista Harry Styles. Erano già diverse settimane che si vociferava di una svolta ora è arrivata anche in virtù dei risultati migliori di altri brand dell’azienda francese, come Saint Laurent, ma anche rispetto ad altri big del settore come Hermès, Louis Vuitton e Dior.

L’ultima intervista prima dell’addio

Alessandro Michele lascia Gucci di comune accordo, ma nella sua ultima intervista parlava già di futuro e quindi oggi quelle parole stonano con il comunicato: “Quando hai una tale ampiezza di cambiamenti, bisogna ragionare sul lungo periodo. Non accadrà dall’oggi al domani. Penso che l’organizzazione di Gucci sia più matura rispetto a qualche anno fa. Abbiamo raddoppiato la dimensione di Gucci dal 2016. D’altra parte, i cambiamenti richiedono tempo. Si concretizzeranno dopo il 2023”, ma lui non potrà vederli dal ponte di comando dopo questo clamoroso addio.