Nuova svolta nel caso delle tre prostitute cinesi uccise a Roma: due video mostrano Giandavide De Pau scagliarsi su due delle tre vittime in un appartamento nel quartiere Prati. L’uomo aveva lasciato il telefono nell’appartamento prima di recarsi in via Durazzo dove è avvenuto il terzo delitto.

Prostitute uccise a Roma, due video shock mostrano il massacro

L’ordinanza della gip Mara Mattioli rivela che i due video sono stati registrati il 17 novembre, alle ore 10:23 e alle 10:38, e documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l’omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo con le due donne, mandando via altri clienti.

All’inizio di un video, De Pau sposta il telefono che inquadra le scarpe dello stesso. Dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera che continua però a registrare l’audio. Ad un certo punto, si sente entrare nella stanza l’altra donna cinese. 

Al minuto 1:09, prosegue la gip, si sentono rumori e la donna urlare fortemente […] e subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita. Dal minuto 2:41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo la voce dei soccorritori.

Il coltello trovato nell’auto del killer

L’autovettura di De Pau è stata coinvolta in un incidente stradale in via dell’Acqua Vergine, tra via Prenestina e via Collatina, ed è stata recuperata da un carroattrezzi e trasportata presso un deposito giudiziaria. L’auto, si legge nel provvedimento del gip Mara Mattioli, aveva ancora le chiavi inserite nel quadro e, all’interno tra gli oggetti è stato trovato un coltello da cucina sottoposto a sequestro insieme ad altro materiale. Secondo gli inquirenti il coltello trovato non è quello utilizzato per uccidere le tre donne.

Chi è Giandavide De Pau?

Giandavide De Pau è legato al clan Senese, il gruppo criminale di stampo camorristico guidato da Michele “o’ pazzo”. Per lui De Pau era il factotum ma anche l’autista “fidato” che lo accompagnava a summit con altre personalità della criminalità organizzata.

De Pau è stato anche accusato in passato di violenza sessuale. Il traffico di sostanze stupefacenti rappresenta, però, il suo core business. Nel dicembre del 2020 viene arrestato insieme ad una trentina di persone per le accuse, a vario titolo, di traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, lesioni personali gravissime, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, reati, per la maggior parte, aggravati dal metodo mafioso.