Quali sono le pensioni minime. I cittadini che hanno una pensione bassa possono usufruire del trattamento previdenziale previsto dall’Inps, appunto la pensione minima. Si tratta di un assegno sociale riservato ai pensionati che ricevono un contributo inferiore a quello previsto dalla legge. Il contributo varia di anno in anno e causa della variazione dell’indice Istat, che mette a confronto la soglia minima delle pensioni col costo della vita.
Quali sono le pensioni minime
Il requisito principale per ricevere la pensione minima è essere titolari di una pensione che non raggiunge il valore minimo impostato dalla legge.
Rivalutazioni 2023
L’assegno minimo nel 2022 è di 524,35 euro per 13 mensilità. A partire dal prossimo anno sarebbe salito di 38 euro e avrebbe raggiunto quota 562 a causa del recupero dell’inflazione. Il governo aggiunge una quota in più avvicinando le pensioni minime al tetto dei 600 euro con una indicizzazione pari al 120% rispetto all’inflazione.
In questo modo gli assegni lieviteranno di circa 45 euro al mese rispetto ai 523,38 dell’attuale livello minimo (senza contare gli effetti dell’anticipo del 2% della rivalutazione erogato a partire dal mese di novembre di quest’anno fino alla fine del 2022, tredicesima compresa).
Chi ha la pensione minima potrà inoltre cumulare la nuova Social Card destinata ai meno abbienti con un reddito inferiore ai 20 mila euro annui. La carta sarà distribuita sempre dai Comuni.