Risveglio con sorpresa questa mattina per un abitante di via al Poligono nel quartiere Quezzi a Genova che, aprendo la porta della sua abitazione, ha trovato sullo zerbino del vicino di pianerottolo un esemplare di cinghiale che beatamente dormiva incurante della location decisamente poco selvatica.
Subito, l’uomo ha chiamato la polizia locale, che ha attivato la procedura per la cattura dell’animale insieme alle guardie zoofile regionali.
Ma non solo, secondo quanto raccontato da Pietro Pistone, l’abitante di Quezzi autore del ritrovamento, il cinghiale non sembrava in grande forma, dimostrandosi poco reattivo alla cattura. I poliziotti dopo avere sedato l’animale con una delle cerbottane in dotazione lo hanno portato via con un furgone.
Un segno che potrebbe indicare una possibile patologia in corso, cosa che eventualmente potrebbe anche spiegare la scelta insolita dell’animale di addentrarsi in un condominio.
Un fattore questo che dovrebbe mettere in allarme, visto il perdurare dell’epidemia da peste suina per la quale sono stati imposti in questi mesi divieti inediti, come quello di non poter usufruire dei boschi, quando nella realtà gli stessi ungulati di fatto sono già nelle case dei cittadini.
Nei fatti, nei quartieri collinari, Quezzi in primis, continua l’assedio da parte della fauna selvatica con una convivenza tra animali e umani sempre più complicata. Una situazione che suscita molti dubbi sulla gestione dell’emergenza da parte delle amministrazioni pubbliche; emergenza che, peraltro, oramai non può essere considerata neanche più tale, essendo divenuta “endemica”.
Ecco la foto del ritrovamento del cinghiale questa mattina:
Esce di casa alle 6:30 e trova un cinghiale sullo zerbino https://t.co/L17L2vEsYC
— GenovaQuotidiana (@GenovaQuotidian) November 23, 2022
Genova cinghiale sul pianerottolo: il problema degli animali selvatici
Quezzi, come tutte le alture della città, è una zona in cui ormai i cinghiali vengono avvistati ad ogni ora del giorno e della notte, provocando anche alcuni incidenti stradali oltre a disseminare le strade di spazzatura rovesciando e ruzzolando fra i bidoni della spazzatura.
Fra le ipotesi per spiegare quanto accaduto a Quezzi è che l’animale sia entrato nell’edificio e, dopo tanti tentativi di tornare all’aperto, ormai sfinito, si sia addormentato sullo zerbino, per evitare il gelo del pavimento.
Ed è già successo che alcuni ungulati si infilassero in giardini e cortili, mai però si erano avventurati dentro un palazzo e vi si siano addormentati all’interno.
Il destino di tutti i cinghiali che si inoltrano in area antropizzata è, purtroppo, segnato: vengono abbattuti in conseguenza delle norme per il contenimento della peste suina. Non è la Polizia locale a farlo, che ha il solo incarico di sorvegliare che non ci siano pericoli per la circolazione o per l’uomo. Saranno le Guardie regionali che dopo aver catturato l’animale lo porteranno nel luogo in cui lo abbatteranno.
Altri avvistamenti
Nei giorni scorsi alcuni esemplari di cinghiali erano stati avvistati anche a San Desiderio, un quartiere residenziale del capoluogo ligure, dove in notturna, una squadra di ungulati si è schierata in un campo da calcio destando la curiosità degli abitanti della zona.
Gli avvistamenti di cinghiali, proseguono anche in altre regioni come in Toscana, nel comune di Calci in provincia di Pisa dove la presenza di questi animali selvatici ha spinto l’amministrazione comunale a chiedere un incontro con i rappresentanti dell’Ambito territoriale di caccia di Pisa.
Il sindaco Massimiliano Ghimenti ha spiegato:
“È stato un confronto proficuo, il fenomeno dei cinghiali in aree urbane, se incontrollato, può portare anche a gravi danni a cose e persone. Da qui la richiesta alla Regione di un intervento di contenimento che, come previsto dalla legge, potrà essere affidato alla Polizia provinciale, in quanto da effettuarsi in aree urbane specifiche dov’è stata accertata la presenza di cinghiali, come per esempio vicino alle case di Montemagno, Castelmaggiore, Omberaldi, Tre Colli, ma anche in zone come Sant’Andrea e La Gabella, sia lungo la Provinciale che alla Cantinaccia”.
“Ci auguriamo che questi interventi siano eseguiti quanto prima, ha aggiunto, restando tuttavia convinti che siano necessari nuovi strumenti normativi per affrontare il fenomeno della proliferazione dei cinghiali. Già il Consiglio comunale si è espresso in questo senso e dall’Atc, condividendo questo obiettivo, si sono detti disponibili a collaborare con noi e a cercare sinergie sul territorio, sia per sviluppare progetti sperimentali di contenimento sia”.