Tramite un post su Facebook il candidato alla segreteria Pd Stefano Bonaccini lancia ufficiosamente la sua campagna in vista delle primarie del prossimo 19 febbraio 2023.

L’attuale governatore dell’Emilia-Romagna inizia la sua corsa con “orgoglio e responsabilità di impegnarmi per rendere migliore il Partito Democratico“. Un post in cui si uniscono passato e futuro: Bonaccini ricorda gli inizi della carriera politica tra le fila del Pci a Campogalliano, comune del modenese sua città natale, ormai oltre 30 anni fa. Una vera e propria battaglia che potrebbe vederlo scontrarsi con il suo attuale braccio destro, ossia Elly Schlein, in considerazione dei cattivi rapporti che corrono con alcuni esponenti di spicco del Nazareno (su tutti Letta ma anche Franceschini).

Pd Bonaccini, una sfida che inizia dalle origini

Una sfida e una promessa, quella del “massimo impegno”: così Stefano Bonaccini intende gareggiare nella corsa alla Direzione del Partito Democratico (Pd), portandosi dietro una lunga eredità politica iniziata dal basso nel 1990. Per sottolineare il suo spirito, governatore emiliano ha postato la foto di un vecchio volantino del Partito Comunista Italiano in cui campeggia il suo nome, un ricordo custodito da un volontario dem di Campogalliano, suo paese d’origine: proprio qui il candidato alla segreteria ottenne il suo primo incarico politico.

Proprio da Campogalliano è partita la lunga maratona verso il voto, “perché mi sento ancora il ragazzo di quel volantino“. Se ne saprà di più questa sera, dove Bonaccini sarà ospite della trasmissione tv “Controcorrente”, in onda su Rete4, insieme al collega del Veneto Luca Zaia: particolare attenzione dovrebbe essere dedicata anche al tema delle Autonomie.

Intanto i sondaggisti e gli istituti media cercano di intercettare il cosiddetto “sentiment” dell’elettorato, mentre si attendono altre candidature (al vaglio quella dell’ex ministro del Lavoro Luca Orlando): ebbene, circa un elettore su due (il 45% per la precisione) è convinto che il Partito Democratico vada ricostruito dalle fondamenta, magari cambiando anche il suo nome. In tal senso, si può leggere un implicito apprezzamento per il nome di Bonaccini, che punterebbe su un maggior coinvolgimento dei territori. A livello di preferenze, il rischio imminente è di finire fuori dal podio per mano di M5s e Terzo Polo alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali.